Nell'ultima domenica al Colle, il presidente della Repubblica parla in un colloquio con La Stampa: "Non mi convinceranno a restare. Tutto quello che avevo da dare l'ho dato. I saggi? Tentativo di dare una conclusione seria a un percorso". RASSEGNA STAMPA
"Ora ci vuole il coraggio di fare delle scelte, di guardare avanti, sarebbe sbagliato fare marcia indietro". Una rielezione? Sarebbe una "non soluzione". Negli ultimi giorni prima della scadenza del suo mandato, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parla in un colloquio con il direttore de La Stampa, Mario Calabresi.
Nei giornali di domenica 14 aprile ampio spazio viene dato proprio al dibattito sull'elezione del nuovo inquilino del Quirinale. Dibattito che si arricchisce con la pubblicazione dei 10 candidati scelti dal Movimento 5 Stelle: una rosa di nomi che comprende anche Prodi, Bonino, Strada e Gabanelli. Intanto Silvio Berlusconi torna a farsi sentire da Bari: Bersani vuole i nostri voti ma non vuole un governo con noi; siamo moderati, ma non abbiamo l'anello al naso. Con il 20% vogliono mettersi democrazia sotto i piedi. Mentre il Segretario Pd dice basta alla demagogia e alla politica fatta per gli interessi di uno: "Il governissimo non è la risposta ai problemi" (guarda la rassegna stampa nel video in alto).
Napolitano: "Non mi convinceranno a restare" - Il colloquio di Napolitano con il direttore de La Stampa è anche l'occasione per fare un bilancio di questi ultimi mesi:
sulla nomina dei saggi, ad esempio, spiega che è stato il tentativo "di dare una conclusione seria" al percorso nel momento in cui ci si è trovati di fronte a un muro. Un contributo, quello dei saggi, che "non andrebbe buttato via" perché ha dimostrato che un dialogo è possibile anche tra persone molto diverse tra loro, che "esistono occasioni di collaborazione" che andrebbero colte al volo.
A proposito di un possibile secondo mandato al Quirinale, il Capo dello Stato conferma la sua posizione: "In un Paese in cui nessuno vorrebbe lasciare la poltrona - scrive Mario Calabresi - Napolitano invece si ritrae, invita a non attribuire 'valenze salvifiche' alla sua persona e anzi vive con ansia, quasi con angustia, le continue pressioni". E aggiunge: "Il Presidente è certamente grato per tutti i riconoscimenti che gli vengono tributati ma considera il mandato concluso - 'tutto quello che avevo da dare ho dato' ripete - anche perché conosce perfettamente la fatica del ruolo, sente il peso degli sforzi fatti e ricorda che a giugno compirà 88 anni".
La Stampa racconta così l'ultima domenica di Napolitano al Quirinale con i preparativi per il trasloco: "E’ già tutto pronto, tutto è stato ordinato, catalogato e trasferito, restare o peggio tornare indietro 'sarebbe ai limiti del ridicolo'".
Nei giornali di domenica 14 aprile ampio spazio viene dato proprio al dibattito sull'elezione del nuovo inquilino del Quirinale. Dibattito che si arricchisce con la pubblicazione dei 10 candidati scelti dal Movimento 5 Stelle: una rosa di nomi che comprende anche Prodi, Bonino, Strada e Gabanelli. Intanto Silvio Berlusconi torna a farsi sentire da Bari: Bersani vuole i nostri voti ma non vuole un governo con noi; siamo moderati, ma non abbiamo l'anello al naso. Con il 20% vogliono mettersi democrazia sotto i piedi. Mentre il Segretario Pd dice basta alla demagogia e alla politica fatta per gli interessi di uno: "Il governissimo non è la risposta ai problemi" (guarda la rassegna stampa nel video in alto).
Napolitano: "Non mi convinceranno a restare" - Il colloquio di Napolitano con il direttore de La Stampa è anche l'occasione per fare un bilancio di questi ultimi mesi:
sulla nomina dei saggi, ad esempio, spiega che è stato il tentativo "di dare una conclusione seria" al percorso nel momento in cui ci si è trovati di fronte a un muro. Un contributo, quello dei saggi, che "non andrebbe buttato via" perché ha dimostrato che un dialogo è possibile anche tra persone molto diverse tra loro, che "esistono occasioni di collaborazione" che andrebbero colte al volo.
A proposito di un possibile secondo mandato al Quirinale, il Capo dello Stato conferma la sua posizione: "In un Paese in cui nessuno vorrebbe lasciare la poltrona - scrive Mario Calabresi - Napolitano invece si ritrae, invita a non attribuire 'valenze salvifiche' alla sua persona e anzi vive con ansia, quasi con angustia, le continue pressioni". E aggiunge: "Il Presidente è certamente grato per tutti i riconoscimenti che gli vengono tributati ma considera il mandato concluso - 'tutto quello che avevo da dare ho dato' ripete - anche perché conosce perfettamente la fatica del ruolo, sente il peso degli sforzi fatti e ricorda che a giugno compirà 88 anni".
La Stampa racconta così l'ultima domenica di Napolitano al Quirinale con i preparativi per il trasloco: "E’ già tutto pronto, tutto è stato ordinato, catalogato e trasferito, restare o peggio tornare indietro 'sarebbe ai limiti del ridicolo'".