Il sindaco di Milano spiega le ragioni del rimpasto in Giunta, che ha visto Filippo Del Corno sostituire l'architetto alla Cultura: "Nessuna questione personale". L'ex assessore: "Il Pd in cui credo non è questo, non è il Pd che mi liquida"
Pisapia: compromesso il rapporto di fiducia con Boeri - Pisapia prova a spiegare gli ultimi passaggi in Giunta che hanno creato più di un malumore. "Il nostro obiettivo è sempre stato quello di cambiare Milano, di migliorarla, dopo 20 anni di centrodestra al potere", ha iniziato. Un fine che necessita di "un clima di squadra fortissimo", di "una squadra coesa" che, secondo il sindaco, è condizione non solo "assolutamente necessaria" ma "indispensabile". Niente personalismi, quindi. Ed è qui che si inserisce la questione Stefano Boeri. "Si era compromesso il rapporto di fiducia e ho ritenuto, anche con profondo dolore, che non ci fossero più le condizioni per proseguire la collaborazione. Ma voglio ringraziarlo per quanto fatto", afferma. La decisione però, ci tiene a precisare, "non nasce da questioni personali. Se così fosse stato, sarebbero state superate da tempo. Guardano invece a un orizzonte lontano".
Boeri: il Pd in cui credo non è questo - "Sono amareggiato per una decisione che non mi è stata motivata, che mi è davvero difficile interpretare e che rischia di compromettere importanti progetti per il futuro della città - ha scritto Boeri domenica su Facebook, dopo l'annuncio della revoca dell'assessorato alla Cultura, affidato a Filippo Del Corno- La cultura per Milano non è un lusso, ma una risorsa fondamentale per lo sviluppo". E ha poi indetto una conferenza stampa per martedì 19 marzo.
Siete tutti invitati domani martedì 19 marzo, alle 11 e 30 al cinema Apollo (Galleria De Cristoforis 3) ad una... fb.me/265fI8UEl
— stefano boeri (@StefanoBoeri) 18 marzo 2013
Il piano dello scontro scivola sempre di più verso i vertici locali del partito, più che verso il sindaco (di cui però parte dei consiglieri democratici e lo stesso architetto non hanno condiviso il metodo con cui è arrivata l'estromissione). Il contrattacco che sferra in mattinata Boeri è infatti indirizzato al 'suo' Pd. O meglio, a quello che non è più e non riconosce più come suo partito. "Il Pd a cui credo non è questo: non è il Pd che mi liquida, che mi vende in una riunione di sabato mattina", è l'affondo. Un partito, prosegue, con "dirigenti ormai appassiti", un "piccolo apparato di rancorosi" che porta "verso un declino inarrestabile". Nomi nuovi nella giunta - Intanto, nella Giunta milanese entrano ben tre nuovi nomi, che vanno così a completare quel giro di assessori che si era scatenato con le candidature alle regionali e politiche (lo speciale) . I nuovi arrivi sono l'ex capogruppo democratica Carmela Rozza (Lavori pubblici), l'europarlamentare Pd Francesca Balzani (Bilancio) e il compositore ed estensore del programma culturale di Pisapia, Filippo Del Corno (Cultura).
Critica l'opposizione. "Oggi, sindaco, va in scena il suo fallimento: ha bisogno di un nuovo inizio, perché il vecchio è stato insoddisfacente", sono state le parole di Giulio Gallera (Pdl). Insoddisfatto dalle spiegazioni di Pisapia si è detto anche Riccardo De Corato (Fratelli d'Italia), secondo il quale "il sindaco non ha saputo spiegare i veri motivi, che sono quelli di una vendetta politica nei confronti di un assessore, Boeri, che ha avuto un largo consenso ed era la sua spina nel fianco".