Grasso: "Dobbiamo iniziare una nuova fase costituente"

Politica

"Il Paese mai come oggi ha bisogno di risposte rapide ed efficaci all'altezza della crisi che sta vivendo" ha detto il neopresidente del Senato nel suo discorso di insediamento. Poi ha auspicato una "commissione di inchiesta su tutte le stragi irrisolte"

"Rivolgo il primo discorso a quei cittadini che stanno seguendo i lavori di quest'aula con apprensione e speranza per il futuro di questo Paese. Il Paese mai come oggi ha bisogno di risposte rapide ed efficaci all'altezza della crisi sociale, economica, politica che sta vivendo". Così Piero Grasso, neopresidente del Senato, ha cominciato il suo discorso di insediamento nell'Aula di Palazzo Madama. "Siamo - ha aggiunto - in un passaggio storico straordinario, abbiamo il diritto della responsabilità di indicare un cambiamento possibile, dobbiamo iniziare una nuova fase costituente che sappia stupire e stupirci". (Il discorso integrale: video)

"Auspico una commissione sulle stragi irrisolte"
- Nel corso del suo intervente, Grasso ha rivolto un pensiero alla manifestazione di Libera a Firenze: "Oggi migliaia di giovani a Firenze hanno partecipato alla giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime della mafia. Vi confesso che mi è molto dispiaciuto non poter essere con loro come ogni anno. Hanno pronunciato 800 nomi di vittime della mafia, persone innocenti uccise nel pieno della loro vita. Il loro impegno, il loro sacrificio, il loro esempio deve essere nostro faro".
In riferimento alla sua storia professionale, "ho sempre cercato verità e giustizia e continuerò a cercarle da questo scranno- ha continuato Grasso - auspicando che venga istituita una nuova Commissione di inchiesta su tutte le stragi irrisolte del nostro Paese".

Il ricordo di Rosaria Costa - "Se oggi, davanti a voi, dovessi scegliere un momento in cui raccogliere la storia della mia vita professionale precedente non vorrei limitarmi a menzionare gli amici e i colleghi caduti in difesa della democrazia e dello Stato di diritto che ho conosciuto. Non c'è infatti un solo nome e volto che può racchiuderli tutti e purtroppo, se dovessi citarli tutti, la lista sarebbe troppo lunga", ha detto poi il presidente del Senato. "Mi viene piuttosto in mente e nel cuore - ha continuato - un momento che li abbraccia uno a uno ed è il ricordo della voce e delle parole di una giovane donna". "Mi riferisco - ha aggiunto - al dolore straziato di Rosaria Costa, la moglie dell'agente Vito Schifani morto insieme ai colleghi Rocco Dicillo e Antonino Montinaro nella strage di Capaci il 22 maggio 1992 in cui persero la vita i magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo".

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