Napolitano: “Nessuno scudo offerto a Berlusconi”

Politica

In una lettera a Repubblica il Capo dello Stato, replicando a un editoriale, precisa di non aver parlato di nessuna giustificazione per “chi è imputato in procedimenti penali da cui non può sentirsi esonerato in virtù dell'investitura popolare ricevuta”

Il Quirinale non ha offerto nessuno scudo giudiziario a Silvio Berlusconi, l'ex premier sul quale pendono diversi processi penali. Lo scrive in una lettera a la Repubblica il capo dello Stato Giorgio Napolitano rispondendo a un articolo pubblicato dallo stesso quotidiano dal titolo Un premio ai sediziosi a firma del vicedirettore Massimo Giannini pubblicato il 13 marzo. “Nessuno scudo è stato offerto a chi è imputato in procedimenti penali da cui non può sentirsi esonerato in virtù dell'investitura popolare ricevuta” precisa il presidente della Repubblica riferendosi al messaggio con cui ha contestato la manifestazione del Pdl davanti al Palazzo di giustizia di Milano ma allo stesso tempo ha ribadito come Berlusconi, arrivato secondo alle elezioni, abbia il diritto di partecipare alla vita politica del Paese. Napolitano sottolinea di aver peraltro giudicato "senza precedenti per la sua gravità" la manifestazione del Pdl al Palazzo di Giustizia di Milano che il segretario Angelino Alfano aveva annunciato come "annullata" nel chiedere l'incontro al Quirinale la domenica sera, e che poi si è svolta "senza preavviso".

"Giannini - scrive il presidente della Repubblica - ha dato una versione arbitraria e falsa dell'incontro con una delegazione del Pdl da me tenuto in Quirinale martedì mattina. E' falso che mi siano stati chiesti 'provvedimenti punitivi contro la magistratura': nessuna richiesta di impropri interventi nei confronti del potere giudiziario mi è stata rivolta" come è stato subito chiarito nella nota successiva del Quirinale che "Giannini ha ritenuto di poter smentire sulla base di non si sa quale ascolto o resoconto surrettizio". Ne', aggiunge il Capo dello Stato "la delegazione del Pdl mi ha 'annunciato' o prospettato alcun 'Aventino della destra' ". L'incontro "con i rappresentanti della coalizione cui è andato il favore del 29% degli elettori era stato confermato dopo mie vibranti reazioni - scrive ancora Napolitano - espresse direttamente ai principali esponenti del Pdl per la loro presa di posizione. Quel rammarico, ovvero deplorazione, è stato da me rinnovato, insieme con un richiamo severo a principi, regole e interessi generali del Paese che solo con tendenziosità tale da fare il giuoco di quanti egli intende colpire, Giannini ha potuto presentare come 'riconoscimento al Cavaliere di un legittimo impedimento automatico' o di un 'lodo Alfano provvisorio' ".

Dal canto suo Giannini, ringraziando il Capo dello Stato per la lettera, osserva che l'affermazione “nessuno scudo è importante, perché a leggere il comunicato dell'altro ieri l'impressione che Berlusconi e la destra avrebbero potuto interpretare le parole del Presidente come una sconfessione per la magistratura e un salvacondotto per il Cavaliere era fortissima".

Berlusconi è stato condannato la scorsa settimana a un anno di reclusione nel processo per l'intercettazione telefonica sulla tentata scalata di Unipol a Bnl. In corso anche il processo Ruby - che vede imputato l'ex premier per concussione e prostituzione minorile - per il quale i difensori di Berlusconi hanno presentato due volte la richiesta di legittimo impedimento per "un grave disturbo della vista" che ha colpito il loro assistito, costringendolo a un ricovero all'ospedale milanese San Raffaele.

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