Berlusconi apre alla Lega. Calderoli: ok ma Tremonti premier

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Il leader del Pdl propone un'alleanza che prevedrebbe, in caso di vittoria, il vicepresidente del Carroccio. Ma l’ex ministro lo gela. Poi parla di una “congiura” nei suoi confronti ordita agitando il “fantasma dello spread” e attacca duramente Monti

Toni durissimi contro il governo Monti e il centrosinistra e un'apertura alla Lega, con l'offerta della vice-presidenza del Consiglio in caso di vittoria alle elezioni. Silvio Berlusconi continua la sua campagna televisiva con una telefonata a don Gelmini trasmessa in diretta tv e una lunga intervista trasmessa integralmente dal Tg4. Contro la 'presenza enorme' sui media del capo del Pdl si scaglia un gruppo di parlamentari del Pd, scrivendo un ricorso all'Agcom e denunciando 'la violazione delle regole'.

Berlusconi esordisce parlando di una "congiura" nei suoi confronti ordita agitando lo spettro dello spread per consentire l'arrivo a Palazzo Chigi di Mario Monti. "Invece l'Italia con me stava bene - dice - eravamo la secondo economia d'Europa". I guai sono arrivati con Monti, continua Berlusconi, la politica recessiva del governo ha fatto cadere il paese nel baratro. "Ma noi - aggiunge - siamo superconvinti, e con noi tutti i premi Nobel dell'economia che abbiamo potuto interpellare, che bisogna cambiare politica. Bisogna togliere le tasse dalla testa degli italiani e delle imprese, bisogna abolire quella che va a colpire la prima casa, un bene sacro su cui ogni famiglia ha il diritto di costruire le sue sicurezze".

Dunque, continua Berlusconi riferendosi all'agenda Monti, si annuncia "una nuova patrimoniale, un'imposta sui beni mobili e immobili, sulle entrate e sull'Iva: credo che noi abbiamo quindi il dovere di scendere in campo e contrapporci a costoro che ancora si vogliono unire a quella parte della politica che viene dal comunismo ortodosso, cioè dal vecchio Pci, i cui uomini hanno cambiato molte volte nome ma ancora dominano quel partito che, purtroppo, non si è trasformato in socialdemocrazia". La sinistra, dunque, secondo Berlusconi, se vincesse le elezioni porterà "al proliferare di matrimoni gay e all'apertura delle nostre frontiere agli emigranti irregolari, i quali poi otterrebbero il diritto di voto per votare prevalentemente per la sinistra stessa".

Oltre agli attacchi frontali a Monti, condotti fin dalla mattinata da gran parte dello stato maggiore del Pdl, Berlusconi tenta la ricucitura con il Carroccio e propone una sorta di ticket a Palazzo Chigi in caso di vittoria. "Non ho obiezioni ad un vicepresidente leghista se il Carroccio ci darà un contributo elettorale...", dice. "Resto convinto che la soluzione migliore sia la maggioranza assoluta del Pdl - aggiunge - ma se la maggioranza si raggiungesse con un solo alleato, che è la Lega, con cui abbiamo lavorato bene, questa potrebbe essere una soluzione". Dal Carroccio risponde in una nota Roberto Calderoli, per il quale "appare auspicabile la creazione di un'alleanza per vincere in Lombardia e probabilmente per riuscire a farlo anche a livello nazionale”. Ma il responsabile organizzativo federale e responsabile del Territorio per la Lega Nord propone Berlusconi come capolista, ma Giulio Tremonti candidato premier.

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