Il premier torna a parlare dell'abbassamento delle tasse: "Occorre tenere conto della dinamica temporale in cui ciò sarà possibile". Poi aggiunge: "Il tempo degli slogan è finito". E sul suo futuro scherza: "Il mio collocamento? Ho bisogno di un Gps"
Sì a una riduzione delle tasse ma coi limiti e nei tempi possibili. Ad auspicarlo è il premier Mario Monti, durante gli Stati generali del Centro Nord a Verona.
"Non c'è dubbio che bisogna diminuire pressione fiscale - ha sottolineato spiegando che - però bisogna tenere conto dei limiti e della dinamica temporale in cui sarà possibile". "Nei confronti dell'obbligo fiscale - ha aggiunto Monti - non sempre è stato utilizzato un linguaggio per aiutare il cittadino, non basta la sola parola tasse".
Monti ha poi parlato della scuola e dell’istruzione, sottolineando come "non c'è un noi governo e un voi insegnanti e studenti: abbiamo tutti lo stesso obiettivo, una scuola più efficace e moderna per rispondere al futuro".
Il premier ha anche accennato alla vicenda Ilva e al decreto approvato dal governo: "Non possiamo ammettere che in Italia ci sia la drammatica alternativa tra lavorare e vivere, questi trade-off che abbiamo visto all'Ilva, poi drammatizzati ulteriormente dalla tromba d'aria che ha colpito gli impianti".
Infine, una battuta sul futuro politico. A chi gli chiede come si collocherà nei prossimi mesi sullo scacchiere politico, Monti risponde: "Io mi colloco più nella società civile che nella politica, anche se non tutti sono d'accordo su questa mia collocazione, creandomi problemi di identità. Avrei bisogno di un Gps".
"Non c'è dubbio che bisogna diminuire pressione fiscale - ha sottolineato spiegando che - però bisogna tenere conto dei limiti e della dinamica temporale in cui sarà possibile". "Nei confronti dell'obbligo fiscale - ha aggiunto Monti - non sempre è stato utilizzato un linguaggio per aiutare il cittadino, non basta la sola parola tasse".
Monti ha poi parlato della scuola e dell’istruzione, sottolineando come "non c'è un noi governo e un voi insegnanti e studenti: abbiamo tutti lo stesso obiettivo, una scuola più efficace e moderna per rispondere al futuro".
Il premier ha anche accennato alla vicenda Ilva e al decreto approvato dal governo: "Non possiamo ammettere che in Italia ci sia la drammatica alternativa tra lavorare e vivere, questi trade-off che abbiamo visto all'Ilva, poi drammatizzati ulteriormente dalla tromba d'aria che ha colpito gli impianti".
Infine, una battuta sul futuro politico. A chi gli chiede come si collocherà nei prossimi mesi sullo scacchiere politico, Monti risponde: "Io mi colloco più nella società civile che nella politica, anche se non tutti sono d'accordo su questa mia collocazione, creandomi problemi di identità. Avrei bisogno di un Gps".