Ilva, Passera a SkyTG24: "Il decreto è costituzionale"
PoliticaIl ministro dello Sviluppo economico dopo l’ok del governo al provvedimento che consente all’azienda di continuare a produrre: “Valorizza quello che la magistratura ha deciso e prevede forti pressioni sulla proprietà”. VIDEO
Il decreto sull'Ilva "non solo è costituzionale ma valorizza moltissimo quello che la magistratura ha deciso". Il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, intervistato a SkyTG24, torna a parlare dello stabilimento siderurgico di Taranto, all’indomani del provvedimento varato dal governo che permette all’azienda di continuare a produrre nonostante lo stop imposto dalla magistratura.
"Nel disegnare il decreto per l'Ilva lo abbiamo fatto con grande attenzione ai vincoli di costituzionalità. Sarebbe stato inutile un decreto viziato da questo punto di vista", spiega Passera, che alla domanda sul parere del Quirinale risponde: "Tutti i decreti vengono anticipati alla presidenza. Abbiamo sentito tutti coloro che potevano darci un parere".
Passera sottolinea che l'Ilva "deve essere risanata". La chiusura dello stabilimento "sarebbe un problema enorme per tutto il paese". Il decreto, aggiunge, "è costituzionale e valorizza quello che la magistratura ha fatto. Recepisce le richieste della magistratura. L'autorizzazione diventa legge e costringe l'azienda a fare i lavori e abbiamo introdotti meccanismi non solo sanzionatori ma di forzatura".
"Forti pressioni sulla proprietà" - Quanto al vincolo imposto alla proprietà (può perdere l’azienda se non rispetta i patti), il ministro precisa: "Non parliamo di nazionalizzazione ma il decreto prevede pressioni forti sulla proprietà. Se si chiude l'Ilva non avremo né salute, né lavoro". E un acquirente straniero? "La proprietà è meno importante, l'importante è che vengano fatti i lavori richiesti dalla magistratura nel minor tempo".
"Se Ilva chiude, problema per paese" - L'Ilva "deve essere risanata: se chiude crea un problema enorme a tutto il paese e forse non riapre più”. Secondo Passera l'autorizzazione integrata ambientale, con gli interventi previsti, garantirà gli attuali livelli di occupazione: “L'azienda ha dato la propria disponibilità ed è importantissimo perché se i lavori non vengono fatti il costo sociale è altissimo e questo va evitato".
"Nel disegnare il decreto per l'Ilva lo abbiamo fatto con grande attenzione ai vincoli di costituzionalità. Sarebbe stato inutile un decreto viziato da questo punto di vista", spiega Passera, che alla domanda sul parere del Quirinale risponde: "Tutti i decreti vengono anticipati alla presidenza. Abbiamo sentito tutti coloro che potevano darci un parere".
Passera sottolinea che l'Ilva "deve essere risanata". La chiusura dello stabilimento "sarebbe un problema enorme per tutto il paese". Il decreto, aggiunge, "è costituzionale e valorizza quello che la magistratura ha fatto. Recepisce le richieste della magistratura. L'autorizzazione diventa legge e costringe l'azienda a fare i lavori e abbiamo introdotti meccanismi non solo sanzionatori ma di forzatura".
"Forti pressioni sulla proprietà" - Quanto al vincolo imposto alla proprietà (può perdere l’azienda se non rispetta i patti), il ministro precisa: "Non parliamo di nazionalizzazione ma il decreto prevede pressioni forti sulla proprietà. Se si chiude l'Ilva non avremo né salute, né lavoro". E un acquirente straniero? "La proprietà è meno importante, l'importante è che vengano fatti i lavori richiesti dalla magistratura nel minor tempo".
"Se Ilva chiude, problema per paese" - L'Ilva "deve essere risanata: se chiude crea un problema enorme a tutto il paese e forse non riapre più”. Secondo Passera l'autorizzazione integrata ambientale, con gli interventi previsti, garantirà gli attuali livelli di occupazione: “L'azienda ha dato la propria disponibilità ed è importantissimo perché se i lavori non vengono fatti il costo sociale è altissimo e questo va evitato".