Lazio, Polverini: "Improbabile voto nel 2012"

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Il ministro Cancellieri in una lettera a Repubblica ribadisce la necessità di andare al più presto alle urne per dare voce ai cittadini. Ma il presidente uscente esclude elezioni entro l'anno. Il Riesame su Fiorito: "Debordante propensione criminale"

"In base allo Statuto della Regione Lazio del 2004 e alla legge regionale di attuazione delle relative previsioni statutarie del 2005, le elezioni nella Regione Lazio sono di esclusiva competenza del Presidente regionale uscente" ma "in queste circostanze ridare rapidamente la parola ai cittadini è il modo più giusto per rispettare non solo le istituzioni ma uno dei capisaldi della democrazia". Lo scrive in una lettera a Repubblica il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri (LA RASSEGNA STAMPA).

Polverini: "Votare entro il 2012? Difficile"
- Dal canto suo, il governatore uscente Renata Polverini però insiste: "Votare entro l'anno? Ho già detto in altre occasioni che mi sembrava abbastanza improbabile rispetto alla nostra normativa regionale e ai decreti degli ultimi mesi sulla Spending review e il ridimensionamento del numero dei consiglieri". E, commentando la lettera della Cancellieri, aggiunge: "Mi pare che il ministro ancora una volta ribadisca che ci stiamo muovendo nell'ambito di ciò che la legislazione regionale e nazionale impone rispetto alle elezioni, che si dovranno tenere in tempi rapidi ma al tempo stesso con la garanzia che il decreto che ho il dovere di firmare non rischi di essere impugnato".
Dopo aver annunciato le dimissioni il 24 settembre (TUTTI I VIDEO - LE FOTO), Renata Polverini ha firmato la lettera formale tre giorni dopo. Le dimissioni sono arrivate dopo lo scandalo della gestione dei fondi che ha travolto il consiglio regionale. Lo scorso 30 settembre il ministro aveva già espresso l'esigenza di andare al più presto alle urne nel Lazio.

La lettera del ministro Cancellieri - Nella sua lettera al quotidiano romano, il ministro dell'Interno aveva precisato che nell'attuale assetto ordinamentale è esclusa "ogni competenza in materia del ministro dell'Interno e del prefetto capoluogo di Regione. Del resto il quadro normativo scaturito anche a seguito della riforma del titolo V della Costituzione rende le Regioni sostanzialmente autonome nel disciplinare i meccanismi che conducono allo scioglimento e al rinnovo dei propri organi. Senza più alcuna possibilità, ahimè, per lo Stato, di attivare interventi di tipo sostitutivo. Desidero tuttavia confermare - prosegue il ministro dell'Interno - anche in questa circostanza, come già dichiarato in Parlamento, la disponibilità del Governo e mia personale a valutare con leale spirito collaborativo ogni aspetto della questione, anche per le sue possibili interferenze con i processi di riforma in atto".

Zingaretti: "Impedimenti legislativi? Balle" - "Tutto quello che si è detto sugli impedimenti legislativi sono delle colossali balle perché in realtà le norme sono chiare". Così il presidente della Provincia di Roma e candidato alle regionali per il centrosinistra, Nicola Zingaretti, in un'intervista a Repubblica Tv parla della situazione della Regione Lazio. "Ci sono dei compiti da assolvere indicati dal governo, come la riduzione dei consiglieri ai quali si può adempiere anche dopo il voto nelle regioni in cui il presidente è dimissionario".  E ancora: "La presidente si è dimessa il 27 settembre, siamo al 22 ottobre e in quasi un mese di tempo non è successo nulla malgrado il governo abbia chiarito che non è solo un problema legislativo ma che anche politicamente sarebbe giusto non lasciare questa situazione di impasse totale. C'è un deliberato tentativo di rinviare la data del voto".

Riesame: "Fiorito ingordo grassatore della Cosa pubblica" - Intanto, sono state rese note le motivazioni della decisione con cui il Tribunale del Riesame ha bocciato la richiesta di scarcerazione avanzata dai legali dell'ex capogruppo Pdl nel Lazio Franco Fiorito il 10 ottobre scorso. Per i giudici l'ex consigliere regionale, arrestato qualche settimana fa con l'accusa di aver dirottato fondi dalla cassa del partito a suoi conti bancari, è "un personaggio dalla debordante propensione criminale che irriderebbe eventuali prescrizioni diverse dalla custodia cautelare in carcere".
Per il Riesame, grazie anche alla "struttura di potere" che ha messo in piedi Fiorito, che è indagato per peculato, potrebbe "interferire" nella raccolta delle prove.  Il Riesame parla inoltre di "una condotta biennale di ostentata strumentalizzazione della carica rivestita e di scandalosa dissipazione di ingenti risorse pubbliche per fini personali". Per i giudici quella di Fiorito è una personalità "negativa" e "di un ingordo grassatore della cosa
pubblica".

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