Gasparri: "Si può privatizzare la Rai". VIDEO

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Ospite di Maria Latella nello spazio di approfondimento di SkyTG24 il capogruppo del Pdl al Senato parla del servizio pubblico e attacca Pippo Baudo: "E' un conduttore finito. Stia un po' a casa"

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"Pippo Baudo è un conduttore finito. Per farsi citare deve solo insultare il prossimo. Gli consiglierei di invecchiare meglio". A dirlo a Sky TG24 è il Capogruppo Pdl in Senato Maurizio Gasparri, intervistato da Maria Latella, riferendosi all'intervista di Pippo Baudo pubblicata  dal Corriere della Sera in cui si parlava del futuro Rai. "Baudo - ha proseguito Gasparri - a settantacinque anni vorrebbe ancora andare in video. Tutti, ad un certo punto, dovremmo ritirarci. Lui non fa audience e carica livore sul prossimo non prendendo atto che quando io ero bambino già conduceva in tv. Ora stia un po' a casa invece di insultare le persone".

Sempre parlando di Rai Gasparri si è detto assolutamente contrario al commissariamento. Sarebbe un atto "illegittimo, incostituzionale" e "non giustificato" dai dati di bilancio. E ha poi invitato il governo Monti ad attuare le parti inattuate della sua legge. una su tutte la privatizzazione: "Ci sono due possibilità: la quotazione in borsa e la trasformazione in public company o la cessione di rami d'azienda, che sono i canali. Il tesoro potrebbe mettere sul mercato questo o quel mercato. Si può privatizzare senza modificare di una virgola la legge".

Gasparri è poi anche intervenuto sugli scandali che stanno agitando il centro-sinistra. "La vicenda di Emiliano mi fa un po' ridere, deve spiegare molte cose, non solo cosa ha mangiato a Natale" ha detto il capogruppo Pdl, soffermandosi poi anche sul caso Lusi. "Rutelli un ingenuo? Possibile, ma sarebbe - aggiunge - difficile affidare a Rutelli la scelta del Tesoro".

Parlando poi dell'ex alleato Gianfranco Fini, Gasparri ha commentato che "ogni tanto fonda un partito, talvolta lo ha fatto con successo, ultimamente mi pare con meno successo. Gli faccio i miei auguri. Credo all'unità di una grande forza dei moderati ma non è obbligatorio aderire tutti al Pdl." E aggiunge: "Noi siamo aperti al confronto con tutti sulla base di rapporti di forza che sono gli elettori a decidere, non basta fare un convegno sulla spiaggia per far nascere un partito, servono alcune persone che si mettono in coda il giorno delle elezioni e votano per quei partiti. Io ho sempre preso atto sia delle sconfitte che delle vittorie, mi auguro che altri non si gonfino come quella rana che poi esplodeva".

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