Congresso del Pdl a Milano, Berlusconi dà lezioni di diritto

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Il decreto legge "è un atto del Presidente della Repubblica che decide se dare o no la sua firma" dice l'ex premier. E sul Popolo della libertà precisa: "Non siamo un partito di plastica". Poi difende Alfano: "Si mangia tutti i segretari". IL VIDEO

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L'ex premier Silvio Berlusconi interviene al congresso provinciale Pdl per l'elezione del nuovo presidente. Il leader Pdl è stato accolto, sulle note del nuovo inno del partito, da una sala gremita di simpatizzanti insieme agli ex ministri Gelmini, Ronchi e La Russa. In prima fila anche Daniela Santanchè e il vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani. La presenza di Berlusconi era annunciata in quanto l'ex premier conserva il diritto di voto a Milano, visto che la sua residenza è rimasta quella della casa della madre, in Viale Sangimignano. Due gli sfidanti ai quali potrà scegliere di dare il suo voto: il 28enne consigliere comunale Pietro Tatarella e il presidente della Commissione aziende partecipate di Palazzo Marino, Giulio Gallera.

"Non siamo un partito di plastica", ha detto al principio del suo intervento. Berlusconi è poi tornato sui limiti dei poteri del premier, su cui ha spesso insistito in passato.
Il decreto legge, a parer suo, non è un atto tipicamente del governo ma "del Presidente della Repubblica che decide se dare o no la sua firma".
"Al governo sono rimasti il decreto legge e il disegno di legge ma il decreto non è un atto del governo ma del Presidente della Repubblica, che decide se dare la sua firma o no" sono le parole di Berlusconi. "Quindi, il decreto è firmato non è un atto del governo ma del Presidente della Repubblica e della sua squadra di consiglieri".

Berlusconi ha riservato comunque accenti di riguardo per Giorgio Napolitano, dicendo "lo stimiamo e lo saluto con simpatia e fiducia" ma rivela anche un retroscena sugli ultimi atti del suo governo. "Dall'attuale Presidente della Repubblica - dice infatti l'ex premier - non abbiamo avuto, quando studiavamo le misure richieste dall'Europa con la famosa lettera, il via a un decreto e ci accingevamo a un disegno di legge".

Dall'ex premier anche una difesa a spada tratta di Angelino Alfano, dopo le indiscrezioni ddi stampa secondo cui Berlusconi avrebbe detto ch Alfano "è bravo ma gli manca un quid": "Alfano è bravsisimo: è una persona colta, intelligente e leale e quanto a segretari o  sottosegretari, a colazione, a pranzo e a cena si mangia tutti gli altri segretari d'Italia" ha detto Berlusconi (guarda il video in alto).

Berlusconi inoltre è tornato a ripetere che l'Italia è un paese ingovernabile e ha spiegato che la decisione di fare un passo indietro è stata presa sperando che con un governo tecnico "si possa discutere con l'opposizione di una modifica dell'architettura istituzionale. Su questi temi la trattativa sarà condotta da Alfano".

Guarda l'intervento integrale di Berlusconi

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