"Il nostro Paese è già un esempio nella Ue, non viene più vista dagli Stati membri come una mina per il sistema" ha detto il premier riferendo al Senato sulla politica europea. Applausi bipartisan in Aula, ma la Lega non partecipa. GUARDA IL VIDEO
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Senato e Camera approvano le mozioni sull'Ue, ad eccezione di quella della Lega, e il premier Mario Monti garantisce che "il Parlamento sarà ascoltato dal governo e dall'Europa, attraverso l'esecutivo". Nella lunga giornata dedicata alla crisi e ai rapporti dell'Italia con l'Unione europea, il presidente del Consiglio lascia intravedere spiragli positivi: "Il quadro è in evoluzione", afferma il premier in aula a Palazzo Madama, ma "i contorni per una via d'uscita dalla crisi cominciano a prendere forma". L'impressione tratta dagli incontri europei, aggiunge Monti, "è quella di un quadro in evoluzione in cui i contorni di una possibile uscita dalla grave crisi che ha colpito l'Europa cominciano a prendere forma, alcuni tasselli del mosaico lentamente cominciano ad avvicinarsi al loro posto".
L'intervento del premier a Palazzo Madama è stato accolto da applausi bipartisan. Ma la Lega non ha applaudito.
"Ora l'Italia può presentarsi in Europa con la dignità che le spetta" - Monti ha più volte riconosciuto la sovranità del Parlamento e delle forze politiche: "Per il governo è fondamentale poter contare sul sostegno dei gruppi parlamentari e delle forze politiche in un momento in cui si compiono scelte decisive per la governance europea e per il futuro stesso dell'Europa". E ha garantito che il governo ne seguirà le indicazioni. Ora, per il premier "l'Italia può e deve presentarsi in Europa con la dignità che le spetta".
“Spread ancora in fase di turbolenza” - In Europa, malgrado "l'aggravamento del quadro economico con il risorgere di tensioni finanziarie", dal punto di vista politico nelle ultime "tre settimane c'è stata una evoluzione positiva di posizioni e di sensibilità che sembravano cristallizzate", spiega il capo del governo che, tuttavia, invita a non cullarsi sugli allori se i valori dello spread sono tornati a scendere, perché nonostante si siano "lentamente attenuate" le tensioni sui mercati, "l'andamento dello spread rimane oscillante e denota ancora un quadro che, se pure lontano dai massimi di qualche tempo fa, è ancora di persistente turbolenza".
“Non stiamo chiedendo denaro alla Germania” - Quanto alle tensioni tra alcuni leader in Ue, Monti ha ricordato che "la nostra azione in questo momento è rivolta a ridurre il più possibile il divario di posizione, identità e percezione politica tra la zona euro e la Gran Bretagna". Invece, ha aggiunto, "esiste almeno un Paese della zona euro non del tutto dispiaciuto se lo iato fosse permanente e senza prospettive di superamento". Infine, Monti ha rivolto nuovamente un invito alla Cancelliera tedesca di modificare le sue posizioni: "Quando, in parallelo ai pesanti sacrifici per i cittadini, il Governo chiede che l'Europa dia un segno di riconoscimento, non stiamo chiedendo denaro alla Germania. Chiediamo che la governance dell'eurozona evolva in modo da consentire una ragionevole riduzione dei tassi di interesse".
In difesa del governo Berlusconi - Monti ha anche riconosciuto i meriti del governo precedente: martedì 24 gennaio “la cancelliera Merkel ha usato parole di apprezzamento per alcune scelte del presidente Berlusconi e anche per la scelta attuale del partito di cui è presidente di sostenere questo Governo", sottolineando la continuità dell'azione dell'attuale esecutivo con i precedenti governi. Da Milano, in una pausa del processo Mills, l'ex premier Silvio Berlusconi ha tuttavia frenato gli entusiasmi: "Non credo che ci sia nessuno che possa dirlo", ha risposto a chi gli chiedeva se ritiene che la ricetta di Mario Monti funzionerà.
Radici giudaico cristine dell'Europa - Nel discorso a Palazzo Madama Monti riprende a sorpresa il tema delle radici giudaico-cristiane dell'Europa, tema che aveva diviso l'opinione pubblica e le forze politiche. Il premier dice che personalmente preferirebbe che tali radici fossero esplicitamente richiamate, ma invita a considerare la questione dal punto di vista dell'architettura europea: "Certi principi cardine dell'unione europea hanno un fondamento etico che gli Stati nazionali hanno avuto la saggezza di collocare nella costituzione europea". E cita i principi della giustizia distributiva, della parità di trattamento tra gli Stati grandi e piccoli e dell'equità intergenerazionale.
Le mozioni approvate - L'Aula della Camera ha votato a favore della mozione unitaria sulla politica europea dell'Italia. Il testo è stato approvato con 468 si',42 no e 5 astenuti. Le altre mozioni, piene di consigli e impegni per il professor Monti, sono state tutte approvate tranne quella della Lega che è stata bocciata con 400 no, 53 sì e 64 astenuti, questi ultimi praticamente tutti del Pdl. La mozione dei Radicali ha incassato 465 sì, 43 no (la Lega) e 9 astenuti; quella dell'Idv 278 sì, 238 no e 2 astenuti; quella del Pli 287 voti a favore, 224 contrari e 4 astenuti.
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"Ora l'Italia può presentarsi in Europa con la dignità che le spetta" - Monti ha più volte riconosciuto la sovranità del Parlamento e delle forze politiche: "Per il governo è fondamentale poter contare sul sostegno dei gruppi parlamentari e delle forze politiche in un momento in cui si compiono scelte decisive per la governance europea e per il futuro stesso dell'Europa". E ha garantito che il governo ne seguirà le indicazioni. Ora, per il premier "l'Italia può e deve presentarsi in Europa con la dignità che le spetta".
“Spread ancora in fase di turbolenza” - In Europa, malgrado "l'aggravamento del quadro economico con il risorgere di tensioni finanziarie", dal punto di vista politico nelle ultime "tre settimane c'è stata una evoluzione positiva di posizioni e di sensibilità che sembravano cristallizzate", spiega il capo del governo che, tuttavia, invita a non cullarsi sugli allori se i valori dello spread sono tornati a scendere, perché nonostante si siano "lentamente attenuate" le tensioni sui mercati, "l'andamento dello spread rimane oscillante e denota ancora un quadro che, se pure lontano dai massimi di qualche tempo fa, è ancora di persistente turbolenza".
“Non stiamo chiedendo denaro alla Germania” - Quanto alle tensioni tra alcuni leader in Ue, Monti ha ricordato che "la nostra azione in questo momento è rivolta a ridurre il più possibile il divario di posizione, identità e percezione politica tra la zona euro e la Gran Bretagna". Invece, ha aggiunto, "esiste almeno un Paese della zona euro non del tutto dispiaciuto se lo iato fosse permanente e senza prospettive di superamento". Infine, Monti ha rivolto nuovamente un invito alla Cancelliera tedesca di modificare le sue posizioni: "Quando, in parallelo ai pesanti sacrifici per i cittadini, il Governo chiede che l'Europa dia un segno di riconoscimento, non stiamo chiedendo denaro alla Germania. Chiediamo che la governance dell'eurozona evolva in modo da consentire una ragionevole riduzione dei tassi di interesse".
In difesa del governo Berlusconi - Monti ha anche riconosciuto i meriti del governo precedente: martedì 24 gennaio “la cancelliera Merkel ha usato parole di apprezzamento per alcune scelte del presidente Berlusconi e anche per la scelta attuale del partito di cui è presidente di sostenere questo Governo", sottolineando la continuità dell'azione dell'attuale esecutivo con i precedenti governi. Da Milano, in una pausa del processo Mills, l'ex premier Silvio Berlusconi ha tuttavia frenato gli entusiasmi: "Non credo che ci sia nessuno che possa dirlo", ha risposto a chi gli chiedeva se ritiene che la ricetta di Mario Monti funzionerà.
Radici giudaico cristine dell'Europa - Nel discorso a Palazzo Madama Monti riprende a sorpresa il tema delle radici giudaico-cristiane dell'Europa, tema che aveva diviso l'opinione pubblica e le forze politiche. Il premier dice che personalmente preferirebbe che tali radici fossero esplicitamente richiamate, ma invita a considerare la questione dal punto di vista dell'architettura europea: "Certi principi cardine dell'unione europea hanno un fondamento etico che gli Stati nazionali hanno avuto la saggezza di collocare nella costituzione europea". E cita i principi della giustizia distributiva, della parità di trattamento tra gli Stati grandi e piccoli e dell'equità intergenerazionale.
Le mozioni approvate - L'Aula della Camera ha votato a favore della mozione unitaria sulla politica europea dell'Italia. Il testo è stato approvato con 468 si',42 no e 5 astenuti. Le altre mozioni, piene di consigli e impegni per il professor Monti, sono state tutte approvate tranne quella della Lega che è stata bocciata con 400 no, 53 sì e 64 astenuti, questi ultimi praticamente tutti del Pdl. La mozione dei Radicali ha incassato 465 sì, 43 no (la Lega) e 9 astenuti; quella dell'Idv 278 sì, 238 no e 2 astenuti; quella del Pli 287 voti a favore, 224 contrari e 4 astenuti.
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