Giallo sui capitali scudati, i tecnici: "Difficile tassarli"

Politica

Il Dipartimento Bilancio della Camera lancia un avvertimento: la tassa dell’1,5% potrebbe non trovare applicazione sul complesso dei capitali già emersi. Intanto la Cgia di Mestre rileva che la manovra avrà in realtà effetti complessivi pari a 63 miliardi

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(in fondo tutti i video sulla manovra)

Potrebbe generare un gettito inferiore ai 2,1 miliardi stimati dal governo la tassa straordinaria sugli oltre 180 miliardi condonati con le quattro edizioni dello scudo fiscale. L'avvertimento arriva dai tecnici della Camera ed è contenuto nel dossier di documentazione che commenta gli effetti finanziari della manovra.
I tecnici spiegano che la tassa dell'1,5% "potrebbe non trovare applicazione sul complesso dei capitali già emersi". Un'eventualità da prendere in considerazione "nel caso in cui il contribuente abbia investito i capitali emersi in altre attività finanziarie o abbia spostato la sua posizione presso un altro intermediario".
In quest'ultimo caso, dice il dossier, il vecchio intermediario non ha la provvista e il nuovo non ha dichiarazione riservata, per cui "non appare chiaro quale debba essere il sostituto di imposta".
I tecnici si mostrano scettici anche sulla parte della manovra che obbliga le banche a segnalare all'Agenzia delle entrate i contribuenti che non hanno versato l'imposta. La segnalazione potrebbe infatti far cadere la garanzia di anonimato per gli evasori che hanno aderito allo scudo.

Forse anche per questo nelle ultime ore sono emerse alcune indiscrezioni, da fonti della maggioranza, secondo cui il governo starebbe pensando a un raddoppio del prelievo sui capitali scudati e a maggiori risorse da reperire dalle frequenze tv. Dai lavori della Commissione Bilancio della Camera emergono come esigenze prioritarie nell'ambito delle possibile, e poche, correzioni, l'ampliamento della platea dei pensionati da salvare dal blocco dell'adeguamento degli assegni all'inflazione e un alleggerimento dell'imposizione sulla prima casa, o con l'aumento della franchigia, oggi fissata a 200 euro per la casa di abitazione, o con un rinvio dell'applicazione dell'Imu-Ici sulla prima casa di un anno.
Per il prelievo sui capitali scudati è possibile quantificare agevolmente le risorse aggiuntive: ora la misura dà un gettito di poco più di 1 miliardo di euro nel 2012 e 1 miliardo nel 2013 (è previsto infatti che il pagamento dell'una tantum avvenga in due rate). Con un raddoppio, dall'1,5% al 3%, si avrebbero altri 2 miliardi di euro. Più difficile, al momento, invece quantificare le risorse che potrebbero arrivare dall'asta frequenze tv, che riassegna quelle liberate con il passaggio dall'analogico al digitale.

Intanto la Cgia di Mestre avverte: doveva essere un intervento da 20  miliardi di euro, ma rischia di essere molto superiore.
Lo afferma la stessa associazione di categoria, che parla di una “sorpresa”, in  quanto - spiega in una nota - il decreto "darà luogo ad una correzione del deficit per un importo di circa 20 miliardi nel 2012 e di altri 21 miliardi per ciascuno dei due anni successivi". 
Complessivamente, quindi, secondo la Cgia la manovra del Governo Monti avrà un effetto complessivo di 62,9 mld di euro, dove le maggiori entrate rappresenteranno circa il 70% della manovra, mentre le minori  spese ammonteranno a circa il 30%.

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