Bici, musica e riservatezza: le tre passioni di Mario Monti
PoliticaParlano i vicini di casa del premier incaricato: “È l'unico che può salvare l'Italia”. “È uno che non se la tira”, assicurano dalla parrocchia che frequenta ogni domenica quando è a Milano. Proverbiale il suo riserbo: "no comment" anche sul nome del cane
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Una brava persona che vive “in punta di piedi”: negli occhi dei vicini di casa Mario Monti, a cui il presidente della Repubblica ha dato l'incarico di formare il nuovo governo, è il signore gentile e riservato che porta a spasso il cane e spesso passeggia insieme alla moglie Elsa. Per chi vive nel suo condominio - un edificio elegante leggermente rientrante rispetto alla strada alberata nella zona Ovest di Milano, stessa strada dove negli anni '80 vivevano diversi esponenti dell'establishment fra cui Roberto Calvi - è qualcosa di più, “è una persona per bene, molto per bene – dice una coppia di residenti prima di entrare nell'edificio –. È l'unico che può salvare l'Italia”.
La sua riservatezza è proverbiale, tanto che intervistato davanti a casa nel 2004, quando era in predicato per diventare il nuovo ministro dell'Economia al posto di Giulio Tremonti, rispose con un “no comment” anche a una domanda sul nome del suo golden retriever. Ora il cane è cambiato, ma la sua riservatezza no. “È un signore istruito che parla quattro lingue e saluta sempre”, ha raccontato una delle colf che entrano e escono dal palazzo. Delle sue abitudini nessuno parla, se non per dire che ogni domenica, quando è a Milano, va a messa alla parrocchia di San Pietro in Sala. “L'ho visto frequentare, ma non lo conosco personalmente – ha confermato il parroco don Sante Torretta – però ne ho sentito dire un gran bene da chi lo conosce. È uno che non se la tira". Anche a messa arriva insieme alla moglie Elsa, e si mette in disparte vicino all'altare della Madonna. “È da qualche mese che inserisco nella preghiera dei fedeli un pensiero per chi governa l'Italia – ha spiegato il sacerdote – e adesso il ricordo per lui sarà quotidiano da parte mia e di tutta la comunità”.
Anche Roberto Giacobbe, edicolante di via Buonarroti, è orgoglioso di avere fra i suoi clienti il professore. “È da un po' che non lo vedo. Mi è sempre sembrata una persona equilibrata – ha detto –. Speriamo faccia bene”.
All'università Bocconi, di cui è presidente dal 1994, Monti passa circa un terzo del suo tempo. Qui ha un ufficio al secondo piano di via Sarfatti e due segretarie “storiche”: Silvia, che era con lui a Bruxelles negli anni da commissario europeo, e Marina. Il nome della segretaria è una delle poche analogie con l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che ha una storica segretaria di nome Marinella. Appassionato di bicicletta, come Romano Prodi, Mario Monti ha un grande amore per la musica. È spesso stato visto alla prima della Scala così come ai concerti in favore della Croce Rossa italiana, anche perché la moglie da anni è ai vertici della sezione femminile della Cri milanese.
Quest'estate ha anche assistito alla prima opera eseguita sulle guglie del Duomo di Milano, e ne ha anche approfittato per fare qualche foto con il telefonino della vista mozzafiato, entusiasta quasi come un adolescente. Anche allora ha evitato di rispondere a domande sulla possibilità di diventare presidente del Consiglio, si è fermato solo a parlare del Duomo, “orgoglio di Milano”.
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Una brava persona che vive “in punta di piedi”: negli occhi dei vicini di casa Mario Monti, a cui il presidente della Repubblica ha dato l'incarico di formare il nuovo governo, è il signore gentile e riservato che porta a spasso il cane e spesso passeggia insieme alla moglie Elsa. Per chi vive nel suo condominio - un edificio elegante leggermente rientrante rispetto alla strada alberata nella zona Ovest di Milano, stessa strada dove negli anni '80 vivevano diversi esponenti dell'establishment fra cui Roberto Calvi - è qualcosa di più, “è una persona per bene, molto per bene – dice una coppia di residenti prima di entrare nell'edificio –. È l'unico che può salvare l'Italia”.
La sua riservatezza è proverbiale, tanto che intervistato davanti a casa nel 2004, quando era in predicato per diventare il nuovo ministro dell'Economia al posto di Giulio Tremonti, rispose con un “no comment” anche a una domanda sul nome del suo golden retriever. Ora il cane è cambiato, ma la sua riservatezza no. “È un signore istruito che parla quattro lingue e saluta sempre”, ha raccontato una delle colf che entrano e escono dal palazzo. Delle sue abitudini nessuno parla, se non per dire che ogni domenica, quando è a Milano, va a messa alla parrocchia di San Pietro in Sala. “L'ho visto frequentare, ma non lo conosco personalmente – ha confermato il parroco don Sante Torretta – però ne ho sentito dire un gran bene da chi lo conosce. È uno che non se la tira". Anche a messa arriva insieme alla moglie Elsa, e si mette in disparte vicino all'altare della Madonna. “È da qualche mese che inserisco nella preghiera dei fedeli un pensiero per chi governa l'Italia – ha spiegato il sacerdote – e adesso il ricordo per lui sarà quotidiano da parte mia e di tutta la comunità”.
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Quest'estate ha anche assistito alla prima opera eseguita sulle guglie del Duomo di Milano, e ne ha anche approfittato per fare qualche foto con il telefonino della vista mozzafiato, entusiasta quasi come un adolescente. Anche allora ha evitato di rispondere a domande sulla possibilità di diventare presidente del Consiglio, si è fermato solo a parlare del Duomo, “orgoglio di Milano”.