Pensioni: Berlusconi accelera, ma la Lega non ci sta

Politica
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il ministro dell'Interno Roberto Maroni
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Consiglio dei ministri convocato per le 18. Dopo le richieste dell'Europa, il Cavaliere vuole proporre l'innalzamento a 67 anni dell'età pensionabile. Il Carroccio protesta. Maroni: "Vedremo, ma noi abbiamo già dato"

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Consiglio dei ministri straordinario alle 18 di lunedì 24 ottobre, lo comunica una nota di Palazzo Chigi. Dopo l'imbarazzo (e il sarcasmo) di Nicolas Sarkozy e Angela Merkel davanti alla credibilità del governo italiano, Silvio Berlusconi, che ha rinunciato a partecipare alla prevista udienza al processo Mills, cerca di dare una nuova accelerata al piano di riforme e mette al centro dell'incontro tra ministri la riforma delle pensioni. L'intenzione del premier sarebbe quella di alzare l'età pensionabile a 67 anni, un 'idea che per la Lega è un tabù. Ancora domenica 23 ottobre da Bruxelles, il Cavaliere spiegava che nell'Unione Europa "si è parlato di un'uguale età pensionabile per tutti", ricordando però che "Bossi ha a cuore i pensionati. Ma questo non collide. Gliene parlerò".

Maroni: "Vedremo, abbiamo già dato" - Ma il Carroccio ha già iniziato a mettere i paletti. "Vedremo in Cdm, sentiremo le richieste e poi valuteremo", comunque "la nostra posizione è molto chiara sulla riforma delle pensioni: abbiamo già dato, i pensionati hanno già dato". Il ministro dell'Interno Roberto Maroni ribadisce così la posizione della Lega su un possibile intervento sulle pensioni come richiesto dalla Ue. E rincara la dose: "L'Europa può chiedere tutto, poi dipende se ci sono le condizioni perché i governi nazionali votino".
Le sue dichiarazioni si aggiungono a quelle rilasciate nella mattinata da Marco Reguzzoni, capogruppo leghista alla Camera e fedelissimo del Senatur, il quale ha ribadito che "la Lega è sempre stata contraria all'ipotesi di ridiscussione dell'età pensionabile. Abbiamo fatto le nostre proposte alternative." E aggiunge: "Negli altri paesi europei c'è una struttura di  stato sociale diversa dalla nostra", prosegue Reguzzoni a proposito  del fatto che negli altri paesi europei si va in pensione più tardi  rispetto all'Italia. "Oggi le nostre donne che vanno in pensione qualche anno prima  di quanto avvenga in altri paesi suppliscono ad alcune carenze dello  stato sociale, ad esempio mancanza di asili nidi, fanno le nonne", conclude.

La Lega è pronta per la piazza
- Ancora più duro il commento di Rosi Mauro, leader del sindacato leghista e vicepresidente del Senato. "Adesso basta - ha dichiarato - E' arrivato il momento di smetterla di mettere le mani nelle tasche dei lavoratori e dei pensionati. Non è possibile che ogni volta che c'è da sistemare i conti in questo Paese la prima cosa che viene in mente è di metter mano alle pensioni. Noi diremo di no  e, nel caso, siamo pronti a scendere in piazza".
L'Ue chiede altre riforme? - conclude la leghista - Si facciano le riforme necessarie ma senza toccare chi ha già dato abbondantemente durante tutti questi anni."

Frattini: "Sarebbe protestare contro l'Europa"
- Alle parole del Carroccio risponde Franco Frattini, secondo cui una riforma delle pensioni è necessaria "non perché piace a Bruxelles ma perché serve all'Italia". Eventuali proteste della Lega, spiega il ministro degli Esteri, sarebbero "contro l'Europa". "Io credo", ha aggiunto a margine di un convegno alla Farnesina, "che la leadership del presidente del Consiglio in queste ore va aiutata a essere all'altezza di quello che è l'interesse dell'Italia".

Le richieste della Ue - Quello che l'Europa chiede all'Italia è la "rapida approvazione e applicazione di un pacchetto completo di riforme che comprenda misure su crescita, occupazione e riforma della giustizia". A dirlo è stato il portavoce del commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn. Nello specifico quello che l'Unione vuole da Roma è "un'agenda di riforme completa con un calendario chiaro, tutti i partner europei devono essere convinti dal suo impegno".

Fli: "Riforma e poi dimissioni" - Un'apertura velenosa arriva da Futuro e Libertà, che però lega la riforma alle pensioni al passo indietro di Berlusconi. "Siamo pronti a votare"  l'innalzamento del'età pensionabile, dice Italo Bocchino,  "a patto che un minuto dopo il premier vada al Quirinale a rassegnare le dimissioni".  "C'è un solo modo per rispondere all'offensivo sorrisetto di Sarkozy: fare le riforme europee che da troppo tempo son richieste all'Italia", aggiunge il capogruppo di Fli. "Partendo dall'allungamento dell'età pensionabile, come Fini richiede da più di un anno. Futuro e Libertà sfida Governo e Pdl a portare in Aula una riforma europea delle pensioni, a prescindere  dalle note resistenze leghiste", sottolinea.

Critiche dal Pd
- Dubbi sulla capacità di questa maggioranza di fare la riforma delle pensioni arrivano anche dall'opposizione.  In un'intervista a La Stampa Enrico Letta spiega che "l'Europa ci chiede di saltare un'asticella così alta che Berlusconi non è chiaramente in grado di superare e l'unica risposta sarebbe un governo di responsabilità nazionale per far fronte a sfide epocali". Secondo il vicesegretario del Pd, inoltre, va alzata l'età pensionabile "come in tutta Europa. E con le risorse ottenute - aggiunge - da investire nel welfare, bisogna risolvere il problema dei giovani, sia in termini di incentivi occupazionali che di pensioni per il loro futuro". "Bisogna sapere - spiega poi Letta - che l'Italia oggi è il somaro d'Europa ed è chiaro che ci dicono che per fare le cose che servono questo governo non è all'altezza. Per affrontare i nodi di fisco, pensioni, patrimoni e lavoro, serve un governo di responsabilità nazionale che abbia un grande consenso sociale. E questo vertice - aggiunge - dice anche a noi dell'opposizione che ci vorranno riforme coraggiose e che non c'è spazio per il conservatorismo".

Le richieste di Bankitalia - Una riforma delle pensioni è stata sollecitata, anche di recente, dalla Banca d'Italia e proprio dal governatore in pectore Ignazio Visco che era intervenuto in audizione al Senato sui decreti di luglio e agosto del governo per correggere il disavanzo dei conti pubblici. "Negli scorsi anni la normativa previdenziale è stata oggetto di ripetuti interventi. Va tuttavia considerata la possibilità di completare il processo di riforma del sistema pensionistico, correggendo le disparità di trattamento ancora esistenti tra diverse categorie di lavoratori", ha detto Visco in audizione il 30 agosto sul decreto legge del 13 agosto. "Si potrebbe prevedere un ulteriore graduale aumento delle "quote" per l'accesso alla pensione di anzianità (date dalla somma degli anni di contribuzione e di età). Si potrebbe altresì anticipare l'incremento dell'età di pensionamento per vecchiaia delle lavoratrici del settore privato da 60 a 65 anni.

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