Lega, a Brescia i maroniani battono il Cerchio magico

Politica

Nella provincia lombarda si è eletto il nuovo segretario locale. L'ha spuntata Fabio Rolfi, uno vicino al ministro dell'Interno. Ma la vera battaglia è attesa per domenica prossima, quando si eleggerà il responsabile per Varese, la capitale del Carroccio

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Fabio Rolfi è il nuovo segretario provinciale della Lega Nord di Brescia. Vicesindaco e assessore comunale alla Sicurezza, l'esponente leghista, 34 anni, ha ottenuto i voti di 257 su 434 delegati che hanno partecipato al congresso. L'altro candidato, Mattia Capitanio, suo coetaneo, ne ha avuti 174. Rolfi, militante storico del Carroccio, era considerato il candidato di Roberto Maroni, anche se il ministro dell'Interno non si è ufficialmente schierato. L'ultima volta che si è fatto vedere nel Bresciano, però, è stato a un comizio, a Concesio, organizzato da Rolfi il 5 settembre. Durante l'intervento, il titolare del Viminale aveva "ringraziato per l'invito" il vicesindaco, presente sul palco, insieme ad altri leghisti locali (con Rolfi ha poi cenato al termine dell'incontro).

Capitanio, invece, sarebbe stato sostenuto dall'altra ala del movimento, composta dai membri del cosiddetto 'cerchio magico', cioè coloro che ormai da sette anni fa affiancano più da vicino Umberto Bossi. In particolare, il giovane avrebbe collaborato fino a giugno con la segreteria dell'assessore lombardo allo Sport e ai giovani, Monica Rizzi. Dopo la vittoria del candidato 'anti-cerchio' (Enzo Antonini), nel primo round congressuale, in Valcamonica, quindi, anche a Brescia, i nuovi equilibri sembrano favorire i 'lumbard' che si identificano con le posizioni del ministro dell'Interno (nonostante Maroni continui a negare l'esistenza di divisioni interne e a sostenere di essere "l'unico maroniano"). 

Ora, comunque, i giochi si spostano a Varese, dove domenica prossima si terrà il terzo e ultimo round congressuale dell'autunno. Nella città dove la Lega è nata, non sono state ancora formalizzate le candidature e, probabilmente, si aspetterà il termine ultimo (48 ore dall'apertura delle urne). Qui la posta è più alta, perché è in gioco la poltrona di segretario della provincia dove risiede quasi tutto lo stato maggiore del partito, a partire da Bossi e dalla sua famiglia, ma anche Maroni, il segretario della Lega lombarda, Giancarlo Giorgetti, e il capogruppo alla Camera, Marco Reguzzoni. Solo due i nominativi avanzati finora: Maurilio Canton, 44enne sindaco di Cadrezzate, gradito a Reguzzoni, e Donato Castiglioni, 46 anni, vicino alla famiglia Bossi. Castiglioni, consigliere comunale a Solbiate Arno, è uno dei due vice dell'attuale segretario, Stefano Candiani. Su di lui si vorrebbe ottenere l'accordo dirigenti locali più vicini a Maroni, i quali, però, avrebbero espresso più di una perplessità riguardo alle sue competenze. L'ultima parola spetta comunque ai 400 delegati dell'assemblea provinciale, 300 eletti domenica scorsa, 100 di diritto (60 segretari di sezione, sette di circoscrizione, componenti del direttivo uscente, parlamentari e consiglieri regionali locali), sotto la presidenza del vicegovernatore lombardo, Andrea Gibelli. Tra i votanti, quindi, anche i 'big' Maroni, Reguzzoni, Giorgetti e Renzo Bossi (neo-militante a Gemonio, mentre il padre è iscritto a Milano).

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