Gelmini: "La manovra non tocca la scuola"

Politica
Maria Stella Gelmini

Conferenza stampa del ministro dell'istruzione: "Non sono previsti tagli" e promette 66mila nuove assunzioni. Dure critiche arrivano però dal Pd e dai sindacati: "Tagliato il tempo pieno. E le classi sono sovraffollate"

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"La nuova manovra non prevede tagli agli organici e alla spese di funzionamento dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi. "E' previsto un taglio lineare a tutti i ministeri, quindi anche al Miur - ha precisato il ministro - ma non inciderà sugli organici e sul funzionamento delle scuole. Il taglio sarà assorbito con la razionalizzazione della spesa". A riguardo la Gelmini ha citato il ricorso alla digitalizzazione ("700 milioni di euro risparmiati") e il taglio sugli appalti esterni delle pulizie ("300 milioni"). Il ministro ha poi aggiunto che con l'accorpamento degli istituti scolastici "già contenuto nel decreto sviluppo" non è prevista la riduzione di "3 mila dirigenti scolastici, ma di mille, che saranno totalmente recuperati all'interno dell'organico dei presidi, senza danneggiare gli aspiranti dirigenti".

Gelmini: "66mila nuove assunzioni"
- Il ministro ha poi aggiunto che ci "sono le condizioni per un avvio regolare dell'anno scolastico. Abbiamo completato le procedure necessarie per l'immissione in ruolo dei 66mila nuovi insegnanti e personale tecnico amministrativo e abbiamo fatto in modo di garantire un docente in ogni classe fin dal primo giorno, assicurando agli studenti la continuità didattica". La Gelmini ha ricordato che le assunzioni riguarderanno circa 30 mila docenti e 36 mila unità di personale Ata. Il 48,85% delle assunzioni saranno al nord, il 22,16% al centro, il 29,01% al sud. Per quanto riguarda gli insegnanti di sostegno, "quest'anno scolastico - ha aggiunto Gelmini - il numero si attesta a 94.430 unità, il livello più elevato mai raggiunto nella storia della scuola. Sono comunque dati provvisori, destinati a crescere".

Anief: "E che fine faranno gli abilitati del Tfa e della Ssis?" - Dure però le repliche da opposizione e associazioni sindacali. Secondo l'Anief "tra omissioni, digressioni e dimenticanze, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini sfugge alle domande dei giornalisti e conferma di non saper reggere un ministero fondamentale per la crescita e il rilancio del Paese". "Sui nuovi concorsi - si legge in una nota diffusa dopo la conferenza stampa "la Gelmini ribadisce che per il momento bastano quelli per dirigente scolastico, omettendo il numero di 3 mila presidenze cancellate per gli ultimi tagli e accorpamenti disposti dall'ultima legge finanziaria". Il ministro "non chiarisce" poi "che fine faranno i 12 mila futuri abilitandi a numero chiuso con il Tfa al pari dei 100 mila abilitati con le Ssis negli ultimi 10 anni, ma almeno inseriti nel doppio canale per le assunzioni". "Sui posti accantonati per le assunzioni tra i 10 mila disposti dalle graduatorie retrodatate - aggiunge l'Anief - il ministro, pur di non ammettere di continuare a eludere una sentenza della Consulta, in evidente imbarazzo, declina la sua responsabilita' politica ai direttori regionali", parlando "come se non fosse il titolare del suo dicastero o come se fossimo in una repubblica federale dove i direttori scolastici regionali sostituiscono il ministro pro-tempore, più volte sollecitato dall'Anief".

Pd: "Il tempo pieno viene negato e le classi sono sovraffolate"
- Secondo Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd, si è trattata di "una fiction surreale, più che una conferenza stampa, quella tenuta oggi dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini: la realtà sarà ben diversa per studenti, lavoratori della scuola e famiglie. Il risultato finale dei tagli, anche per il prossimo anno, prevede 19.700 insegnanti e 14.500 Ata in meno per scuole di ogni ordine e grado". "Quanto alle risorse", aggiunge, "saranno calanti fino al 2025, come messo nero su bianco da Tremonti nel Documento di Economia e Finanza, fino ad arrivare al 3,2% del Pil, il che si traduce già da ora in aumento delle liste d'attesa per avere un posto nella scuola dell'infanzia; tempo pieno negato a migliaia di bambini nella primaria; classi sovraffollate oltre ogni limite di legge; ragazzi con disabilità senza un adeguato orario di sostegno". Per Puglisi, "l'avvio dell'anno sarà regolare, grazie ai ritardi e ai pasticci sulle graduatorie con le immissioni in ruolo prese da un doppio canale, non prima di Natale".

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