Il leader del Carroccio non partecipa al Consiglio dei ministri, ufficialmente per un'operazione alla cataratta: il premier lo ha appreso ieri dalle agenzie. Nessun chiarimento neanche con Maroni, per i quotidiani sempre più forte all'interno della Lega
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I leghisti sul web stanno con Maroni
Consiglio dei ministri senza il ministro delle Riforme Bossi e chiarimento con il premier rinviato. E’ gelo tra Berlusconi e il leader del Carroccio, dopo lo 'strappo' leghista nel voto su Papa ed il no al rinnovo delle missioni. Il forfait del Senatur per le conseguenze di un’operazione alla cataratta (nonostante dal suo entourage si precisi che l'operazione fosse prevista da tempo) nella serata di giovedì ha colto tutti di sorpresa, per primo lo stesso capo del governo, che avrebbe appreso la notizia solo dalle agenzie. Il Cavaliere però, da Bruxelles, ha precisato di aver avuto le rassicurazioni dal Carroccio che la coalizione di governo "non rischia". E che quindi si può andare avanti.
"Non credo sia un momento delicato per la coalizione. Ci sono state delle situazioni relative ad un partito della maggioranza ma ho avuto rassicurazioni precise che non c'è alcun rischio per il governo", ha detto al termine del Consiglio europeo straordinario. Ha quindi precisato di non aver avuto modo di sentire Umberto Bossi né il ministro dell'Interno Maroni.
Il premier ha così anche glissato evitando di rispondere su un eventuale chiarimento con Roberto Maroni, che sarebbe l’ispiratore della corrente leghista meno ben disposta nei confronti dell’alleanza col Pdl. Lettura smentita dal titolare del Viminale, secondo cui nella Lega: "C’è la guida salda di Umberto Bossi e tutto il resto sono ricostruzioni fantasiose".
Ma diversi quotidiani in edicola oggi 22 luglio si concentrano sulla figura di Maroni. "L’incubo del premier e del Pdl: Le toghe vogliono un governo Maroni" scrive Repubblica in un retroscena firmato da Francesco Bei e Liana Milella e in un altro articolo di Rodolfo Sala si racconta dell'ascesa dei maroniani nel Carroccio: "Parlamentari, sindaci e segretari, le truppe di Maroni conquistano la Lega". Anche il Corriere della Sera dedica un retroscena al ministro dell’Interno di Marco Cremonesi: “Ministro e leader, gioco di ruolo. E cresce la distanza con gli alleati”. "Il rebus della Lega" è inoltre il titolo di apertura del Riformista, mentre "Maroni cerca di anticipare l'happy ending della Lega" scrive il Foglio.
Sul Giornale, invece, Marcello Veneziani e Vittorio Feltri si confrontano, con due editoriali, sul comportamento del Carroccio. Per il primo, in seguito ai "tatticismi" leghisti "non resta che il voto", mentre per Feltri "La Lega starà buona". Sul giornale diretto da Sallusti si insiste anche sulla guerra di potere all'interno della Lega: "Bobo mette il cappio al governo per strappare la Lega a Umberto" è il titolo di un articolo di Stefano Filippi.
A cercare di mettere a tacere le voci ci pensa la Padania che ci titola: "Coerenza Lega garanzia per il governo".
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