Il ministro dei Beni Culturali, in un'intervista a Repubblica, si dice contrario alla legge sul biotestamento approvata alla Camera. Il ministro Pdl prende le distanze dalla maggioranza e afferma: "E' un provvedimento ingiusto e sbagliato"
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"E' una legge ingiusta e sbagliata: toglie solo libertà e nulla aggiunge. Se fanno il referendum sicuramente voterò perché venga cancellata". Con queste parole il ministro dei Beni Culturali, Giancarlo Galan, commenta la legge sul testamento biologico approvata dalla Camera martedì. Intervistato da La Repubblica, il ministro
spiega: "Io ho il terrore di ritrovarmi come Eluana per anni attaccato alle macchine. Ecco, adesso con questa legge io non ho più una via d'uscita". Galan poi aggiunge: "Rispetto chi crede in Dio e pensa che la vita non gli appartiene ma non accetto che quel pensiero gli venga imposto". Inoltre, il ministro non si "scandalizza" a parlare di eutanasia, soprattutto "nei casi di malattie dall'esito scontato".
"La vita, le sensazioni, i dolori, principi e valori che guidano le nostre scelte sono personali", sottolinea Galan, per il quale "non sono gli altri a dover decidere per noi, al posto nostro e soprattutto su un tema così definitivo, fondamentale".
Continua dunque la polemica dopo l'approvazione della legge, che non è rivolta solo ai pazienti in stato vegetativo, ma anche a chi si trova "nell'incapacità permanente di comprendere le informazioni circa il trattamento sanitario e le sue conseguenze".
Cosa dice la legge - Chi vorrà indicare quali trattamenti sanitari evitare qualora perderà la capacità di intendere e di volere può lasciare per iscritto una Dichiarazione anticipata di
trattamento (Dat) che si applicherà, però, solo in caso di stato vegetativo accertato e non permette, comunque, di sospendere alimentazione e idratazione artificiali. (LA SCHEDA)
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