I rottamatori adesso sono di destra. E stanno sul web
PoliticaDalle votazioni su Facebook per rottamare i politici del Pdl alle petizioni per chiedere primarie a tutti i livelli. La blogosfera di destra si scatena e non teme di ricorrere alle parole d'ordine della sinistra
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Alla fine, con uno di quei cortocircuiti tipici della politica italiana, la prima vittima dei rottamatori è stata Nicola Cosentino, il plurinquisito coordinatore del Pdl in Campania. Ma quella della rottamazione dell'attuale classe dirigente non era un'idea emersa dalle retrovie del Pd, e incarnata dai “giovani” Matteo Renzi e Pippo Civati? Già, però è piaciuta molto anche alla base più agguerrita del centrodestra, in particolare a quella – ancora sparuta rispetto alla controparte di sinistra – che è attiva su internet. Tanto che da qualche giorno il blog Daw, da sempre filoberlusconiano, ha lanciato una campagna di rottamazione fatta di spietate nomination online.
Come funziona? “Siccome non vogliamo generalizzare – si legge sul blog - e visto che non vogliamo tirare il sasso e nascondere la mano, faremo i nomi e i cognomi di quei personaggi del PdL che devono abbandonare la politica. (...) Proporremo di volta in volta una lista di nomi, che sottoporremo al giudizio popolare tramite Facebook (Internet, sì, vi dice niente?)”.
La prima infornata di nominati è già stata fatta: Gasparri, Giovanardi, La Russa, Fitto e Cosentino. Gli utenti hanno votato online e per la rottamazione hanno scelto, a furor di popolo, con il 48 per cento dei voti, il controverso coordinatore del Pdl campano. In seconda posizione La Russa, che quindi avrà il dubbio onore di passare di diritto nella rosa dei prossimi sfidanti. E così via, in un catartico ripulisti.
A lanciare l'iniziativa il trentenne Diego Destro (un nome, un destino), che pur non avendo tessere di partito e non facendo politica attiva, è sempre stato un sostenitore del centrodestra e del premier. Ma ora non risparmia le critiche: “La colpa di Berlusconi è di non aver allevato una classe dirigente all'altezza”, dichiara a Sky.it. “Ma gli elettori sono stufi. E infatti il nostro motto è: Scegliere noi per non far scegliere loro”.
Il blog fondato otto anni da Destro utilizzando lo pseudonimo Daw (“non vuol dire niente, era solo il mio nickname”) non è ancora uno dei più seguiti in Italia (secondo la classifica di BlogBabel è solo 96esimo), ma sembra comunque fare da ariete all'interno di una rete di simpatizzanti del centrodestra che non ne possono più. Infatti, insieme al sito Right Nation di Andrea Mancia e Simone Bressan, due nomi storici della galassia internet di destra (il primo ha fondato Tocqueville, aggregatore di blog liberali), ha anche lanciato una petizione per chiedere le primarie nel Pdl. Ma come, non erano pure quelle un'idea del Pd? Sarà, ma intanto questi giovani rottamatori pidiellini le vogliono applicare in modo ancora più radicale, a tutti i livelli, dal premier all'amministratore di condominio. Come dire, dei talebani della democrazia.
“Nel Pdl c'è chi le invoca per gli enti locali e non per il premier; o viceversa. Insomma, tutti le vogliono per gli altri. Noi invece le vogliamo per tutti”, commenta a Sky.it il quarantenne Andrea Mancia. “Il punto è che la classe dirigente non può essere costruita per cooptazione”. Finora hanno raccolto un migliaio di firme e un altro di condivisioni su Facebook. Ma, dicono entrambi, si sa che coinvolgere in rete gli elettori del centrodestra è molto difficile. Mentre, a livello più ufficiale, gli hanno risposto solo Mario Valducci, presidente della Commissione Trasporti alla Camera; e giornali amici come il Foglio e il Tempo. D'altronde era stato lo stesso direttore del Foglio Giuliano Ferrara, durante la manifestazione al teatro Capranica a Roma, a lanciare la proposta di primarie per la leadership del Pdl per il 2 e il 3 di ottobre.
Anche se, a dire il vero, qualcosa si sta muovendo, e pure in maniera bipartisan. Gaetano Quagliarello, vicepresidente dei senatori del Pdl, sta lavorando a un disegno di legge per istituzionalizzare le primarie per la scelta delle candidature delle coalizioni. Un'idea, quella delle primarie per legge, all'americana, caldeggiata da tempo anche da Walter Veltroni. Ma in attesa che ai vertici si mettano d'accordo, le proposte e le votazioni online degli utenti-elettori vanno avanti. E chissà che non si arrivi, prima o poi, a un fronte di unità nazionale della rottamazione. Quella sì che sarebbe una novità politica.
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Come funziona? “Siccome non vogliamo generalizzare – si legge sul blog - e visto che non vogliamo tirare il sasso e nascondere la mano, faremo i nomi e i cognomi di quei personaggi del PdL che devono abbandonare la politica. (...) Proporremo di volta in volta una lista di nomi, che sottoporremo al giudizio popolare tramite Facebook (Internet, sì, vi dice niente?)”.
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