Milano, Moratti: non mi pento delle accuse a Pisapia

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Letizia Moratti Giuliano Pisapia
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Sulle dichiarazioni fatte dal sindaco uscente nel faccia a faccia di SkyTG24, le carte processuali danno ragione al candidato del centrosinistra. Ma il primo cittadino accusa ancora: "In quegli anni era vicino ad ambienti terroristici". VIDEO

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Il sindaco di Milano Letizia Moratti non è pentita delle accuse lanciate a Giuliano Pisapia, al termine del Faccia a Faccia su Sky, in cui ha evocato una condanna per furto del suo sfidante che ha invece dimostrato di essere stato assolto con formula piena. "No" ha risposto seccamente a chi le aveva posto la domanda, mentre entrava negli studi della Rai a Milano per la registrazione di una tribuna politica con gli altri candidati alla poltrona di primo cittadino del capoluogo lombardo. "La mia intenzione - ha detto - era ed è sottolineare che non può essere considerata come moderata la storia di una persona che in quegli anni era vicina ad ambienti terroristici". Moratti ha sottolineato di non aver "voluto giocare nessuna carta: solo sottolineare una differenza. I programmi sono importantissimi ma la credibilità dei programmi nasce anche dalla credibilità della propria storia". 

Alla registrazione erano presenti tutti e nove i candidati a sindaco di Milano. La Moratti e Pisapia si sono completamente ignorati sia durante la registrazione del confronto televisivo, sia dopo, a telecamere spente, come ha raccontato chi era presente nello studio, non ci sono state strette di mano e tantomeno chiarimenti. Tra i due è stato fatto sedere il candidato terzopolista Manfredi Palmeri (una disposizione stabilita in base all'ordine della scheda elettorale e non voluta). All'uscita, di fronte a taccuini e telecamere, sono rimasti ciascuno sulle proprie posizioni. La prima a ribadire "l'intenzione di sottolineare una differenza nella storia personale", l'altro a confermare la querela.

"Abbiamo parlato di Milano ed è quello che ho sempre voluto - ha detto Pisapia lasciando la Rai - qualcun altro, invece, ha voluto spostare il tema dai problemi di Milano a quelli nazionali e questo è stato il presidente del Consiglio. Altri hanno cercato, invece, di spostarli sull'insulto e denigrazione. Oggi si è tornato a parlare di Milano e io ho detto che cinque anni di governo di Milano da parte del centrodestra non ha risolto nessun problema ma, anzi, li ha aggravati".

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