Romani contro la Prestigiacomo: "E' matta, mi fa inc....are"
PoliticaNel corso di un convegno in Brianza, il ministro dello Sviluppo Economico attacca la titolare dell'Ambiente sugli incentivi alle rinnovabili: "Vanno dati quando si fa l'investimento, non a lavoro finito". Poi chiarisce: "Era un contesto conviviale". VIDEO
"Se quella matta della Prestigiacomo non mi fa incazzare ancora oggi...". Così il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, si rivolge indirettamente alla collega titolare dell'Ambiente nel corso di un intervento, ripreso in esclusiva da Repubblica Tv, a Giussano per l'anniversario dell'azienda di mobili di design Tisettanta in Brianza. Tema del contrasto: il sistema degli incentivi. Romani sottolinea che "vanno dati, a mio modesto avviso, nel momento in cui ci si aggancia alla rete, nel momento in cui Enel dà certificazione che c'è stato l'allacciamento e quindi che hai fatto veramente i campi fotovoltaici, hai investito sulle macchine. A quel punto ti do l'incentivo". Secondo Romani, invece, "c'è qualcuno, qualche estremista, e purtroppo all'Ambiente ce ne sono annidati un bel po', che vorrebbe che l'incentivo venisse dato nel momento in cui autocertifico la fine del lavoro. Ma io non posso dare l'incentivo quando qualcuno mi dice ho finito il lavoro. Noi non abbiamo
strumenti "per verificare l'effettiva fine dei lavori. Ad un tentativo di tranquillizzarlo da parte degli altri relatori, il ministro spiega di usare questi termini perché "sono un po' arrabbiato, veramente, non ci ho dormito la notte".
"Si tratta di dichiarazioni estrapolate da un contesto conviviale, derivate dall'intenso e aperto confronto sul decreto per il fotovoltaico con il ministro Prestigiacomo" ha chiarito poi il ministro. "Sono rammaricato - ha aggiunto - per quanto accaduto e, soprattutto, per la conseguente strumentalizzazione mediatica da parte di alcuni. Non viene messa in discussione in alcun modo la stima, personale e professionale, che ho nei confronti del ministro Prestigiacomo".
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strumenti "per verificare l'effettiva fine dei lavori. Ad un tentativo di tranquillizzarlo da parte degli altri relatori, il ministro spiega di usare questi termini perché "sono un po' arrabbiato, veramente, non ci ho dormito la notte".
"Si tratta di dichiarazioni estrapolate da un contesto conviviale, derivate dall'intenso e aperto confronto sul decreto per il fotovoltaico con il ministro Prestigiacomo" ha chiarito poi il ministro. "Sono rammaricato - ha aggiunto - per quanto accaduto e, soprattutto, per la conseguente strumentalizzazione mediatica da parte di alcuni. Non viene messa in discussione in alcun modo la stima, personale e professionale, che ho nei confronti del ministro Prestigiacomo".
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