Conferenza stampa dei ministri dell'Interno, della Giustizia e della Difesa dopo il Cdm sulla guerra nel paese africano e sull'immigrazione a Lampedusa. Intensificati i controlli antiterrorismo. La Russa: "Perferibile il comando della missione alla Nato"
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"Temiamo sbarchi consistenti di cittadini libici". Così il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nella conferenza stampa seguita al Consiglio dei ministri straordinario sulla guerra in Libia e sull'immigrazione a Lampedusa con i ministri della Giustizia Alfano e della Difesa La Russa. Negli ultimi due mesi, ha datto sapere Maroni, sono sbarcati 15mila clandestini. "Ringraziamo i Lampedusani per la pazienza e studiamo delle misure per compensare l'isola per quello che sta sopportando" ha detto ancora Maroni.
Maroni ha fatto sapere anche che "in seguito alla crisi libica, è stato deciso di intensificare l'attività informativa e investigativa per proteggere gli obiettivi sensibili", per il rischio di terrorisiti infiltrati tra i clandestini. "E' stato convocato permanentemente il Comitato strategico di analisi antiterrorismo - ha spiegato - ed è stato intensificato il monitoraggio di soggetti che in passato hanno evidenziato contatti con il fondamentalismo islamico".
"Lampedusa è un passaggio a livello tra un mondo dove vi è libertà, democrazia e benessere e un mondo dove non vi sono libertà, democrazia e benessere - ha aggiunto il ministro Alfano - daremo a Lampedusa il giusto ristoro per il danno di immagine ed economico che sta subendo".
"Siamo pronti a operare il trasporto dei migranti con navi militari, disponibili per condurli in altri luoghi ben definiti" ha detto La Russa che ha aggiunto: "una delle conseguenze della nostra adesione alla coalizione internazionale è un'autorevolezza nel chiedere l'aiuto degli altri Paesi che partecipano nel far fronte all'emergenza".
Aspetto questo richiesto con forza dalla Lega (che ha sollevato perplessità sulla missione) e per il quale il governo sta lavorando a una risoluzione da far votare in Parlamento per chiedere aiuti all'Italia anche dalla comunità internazionale. "La risoluzione sarà presentata in Aula e lì sarà votata dal Pdl e dalla Lega - ha detto Maroni - poi il governo continuerà a fare pressioni presso la comunità internazionale".
Sul fronte militare, "noi riteniamo che il comando delle operazioni in Libia sia opportuno che passi alla Nato e altri la pensano come noi - ha detto La Russa - perché la linea di comando della Nato è collaudata e perchè il controllo di qualità degli interventi avverrebbe in modo più chiaro e trasparente".
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