Napolitano: il processo sul caso Ruby sarà secondo giustizia

Politica
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
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"Berlusconi ha i mezzi giuridici per difendersi, confido nel nostro Stato di diritto", dice il presidente della Repubblica in un'intervista a un giornale tedesco. E sulla vita politica italiana: "Il normale scontro tra i partiti degenera in guerriglia"

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Il processo al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in merito al caso Ruby, si svolgerà secondo giustizia, perché a garantirlo è lo Stato di diritto. Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un'intervista al giornale tedesco "Welt am sonntag" rilasciata alla vigilia del suo viaggio in Germania.

Il premier, dice il capo dello Stato, "ha le sue ragioni e buoni mezzi giuridici per difendersi contro le accuse. Sia la nostra Costituzione, sia le nostre leggi garantiscono che un procedimento come questo, in cui si sollevano gravi accuse che il Presidente del Consiglio respinge, si svolgerà e concluderà secondo giustizia. Confido nel nostro Stato di diritto".

Il capo dello Stato risponde anche a una domanda a proposito della tenuta del governo: "Il governo regge finché gode della maggioranza il Parlamento e opera di conseguenza".

E sul clima di scontro che caratterizza la vita politica italiana: "Troppo spesso - dice Napolitano - si scelgono toni troppo clamorosi, troppo eccessivi, nel giudizio si manca di misura, molte analisi sono contraddistinte da un certo estremismo. Tutto questo contribuisce a inasprire la tensione politica. I partiti si scontrano, si dividono, tutto questo in un certo modo è normale in una democrazia. In Italia, tuttavia, ciò degenera in una vera e propria guerriglia politica".

Il capo dello Stato cerca poi di spiegare l'instabilità politica del nostro Paese: in Italia, dice Napolitano, "non siamo riusciti a trovare un nuovo assetto politico che fosse stabile. Speravamo di pervenire, attraverso riforme elettorali, ad un sistema partitico bipolare solido: da una parte il centro-destra, dall'altra il centro-sinistra, nella chiarezza dell'alternanza. Sembrava essere tanto semplice, ma non lo fu. Vi sono state invece nuove escrescenze, nuove frammentazioni. A ciò si aggiunge che ci sono anche molti personalismi dentro e attorno  ai partiti, il ché, in effetti, non contribuisce alla stabilità".

Il presidente della Repubblica risponde inoltre a una domanda sui 150 anni dell'Unità di Italia: "Sono molto impaziente di veder svilupparsi le celebrazioni dell'Unità d'Italia, per me e per tanti altri saranno una buona occasione per renderci conto di quello che abbiamo realizzato per questa nazione con questo Stato".

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