Fini: non ci sarà la fiducia. Il premier: vuole eliminarmi

Politica
Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi
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E' partito il conto alla rovescia per il voto di fiducia. Il presidente della Camera va all'attacco: "Di Berlusconi non ci fidiamo più. Da mercoledì 15 saremo all'opposizione". Ma il presidente del Consiglio è sicuro di farcela

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"Non ci fidiamo più delle parole di Silvio Berlusconi ", tarpa le ali alle colombe Gianfranco Fini , ribadendo in tv alla vigilia del voto sul governo che ormai è tardi per ricucire, Berlusconi "non avrà la fiducia", Fli voterà compatta la sfiducia e dal giorno dopo sarà una forza d'opposizione, pronta a lavorare ad un nuovo governo di centrodestra, perché "i governi tecnici non esistono" e pure andare al voto "sarebbe avventurismo".

Il premier guarda l'intervista di Fini a Lucia Annunziata e - riferisce chi gli ha parlato - si infuria. Sa solo insultarmi, il suo obiettivo è eliminarmi, osserva. Il portavoce Paolo Bonaiuti preciserà poi che Berlusconi ha visto la trasmissione di sfuggita, appena per un paio di minuti e senza commentare, smentendo ricostruzioni "romanzate" e 'fantasie".

Gli altri attori sulla scena fanno pronostici. "Berlusconi piglierà la fiducia, se non ha sbagliato i numeri", scherza Umberto Bossi . "Non si tira a campare con un voto in più mentre il Paese va a fondo: il premier si dimetta, eviti una conta ridicola e darà prova di forza, dignità e responsabilità", esorta Pier Ferdinando Casini . Ma è chiaro a tutti che quella di domani sarà soprattutto una sfida tra Berlusconi e Fini .

Quest'ultimo si aspetta dal Cavaliere "un discorso al latte e miele, dove tutte le proposte di Fli saranno accolte, salvo poi insultarci un attimo dopo e darci dei pifferai magici alleati alla sinistra"."Ma noi non ci fidiamo più, le parole le porta via il vento e non è possibile ora ricucire". Le colombe ci hanno provato, "con leggerezza ma in buona fede", ma fuori tempo massimo. Perché per Fini ora non è tempo di governi tecnici né di elezioni, ma "serve un nuovo governo di centrodestra, altro che ribaltone...".

Un esecutivo guidato da Giulio Tremonti, per dire, lo sarebbe certamente, anche se "non è una questione di nomi ma di programma". Invece Fini si aspetta che il Cavaliere "insensibile agli interessi della nazione " ma determinato a restare a Palazzo Chigi "perché per lui il legittimo impedimento è vitale", tiri a campare. "Ma governare con un voto in più non è stabilità - afferma - è vegetare: invece lui non sa neppure se si salva martedì, ma già ha annunciato mercoledì di voler fare la riforma della giustizia in consiglio dei ministri, per non essere processato. Che faccia tosta".

"Inizierò a credere a Babbo Natale e accetto la scommessa di dimettermi dalla Presidenza della Camera se Berlusconi avrà dieci voti in piu"', scherza infine il presidente della Camera, sicuro per il dopo che "Casini non svenderà la sua storia politica, non tornerà sotto l'ombrello di Berlusconi dal quale è uscito prima di altri". "E' fantasioso ed autoconsolatorio - osserva Fini - il discorso di chi nella maggioranza dice 'prendiamo un voto in più e poi andiamo avanti", allargando all'Udc.

Invece il Cavaliere, raccontano fonti della maggioranza, dopo un discorso 'alto' e di apertura domani in Parlamento e la fiducia che il premier dà per scontata, pensa all'innesto di un paio di ministri 'tecnici', dai nomi prestigiosi e di grande profilo, proprio per mandare un segnale di buona volontà all'Udc di Pier Ferdinando Casini, nella speranza che i centristi cambino posizione sull'esecutivo e magari ravvedano "margini" di trattativa, al momento inesistenti. Secondo qualcuno sarebbe Berlusconi avrebbe fatto per esemplificare il nome di Mario Monti, circostanza però anche questa smentita dal portavoce Bonaiuti.

Intanto, mentre Andrea Augello accusa Fini di "rozzezza" e aggiunge che "l'unico progetto di Fli è la distruzione di Berlusconi", amareggiato il finiano Silvano Moffa annuncia che lunedì 13 non parteciperà alla riunione di Fli prima del voto, tenendosi le mani libere sull'astensione.

E mentre il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano rivolge un appello alla politica chiedendo di " allentare le tensioni del Paese ", il leghista Roberto Cota ai microfoni di SkyTG24 si dice sicuro che il governo otterrà la fiducia e chiude la porta a possibili trattative con l'Udc. Casini, dal canto suo, ribadisce l'invito più volte rivolto al presidente del Consiglio Berlusconi di dimettersi. Subito.

Il voto di fiducia in diretta su SkyTG24 - A partire dalla mattina del 13 dicembre fino alla notte del 14 SkyTG24 dedica una maratona di 48 ore al passaggio parlamentare più delicato e storicamente significativo dell'esperienza di governo di Silvio Berlusconi; diretta fiume dall'interno delle aule di Camera e Senato per documentare gli interventi del presidente del Consiglio, il dibattito parlamentare, le dichiarazioni di voto e raccogliere a caldo umori e reazioni dei parlamentari.

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