Bersani: "Se in difficoltà Berlusconi è più pericoloso"

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Il leader del Pd in un'intervista a l'Unità: "La democrazia può subire strappi". Casini a Repubblica: “Il Pdl indichi un altro premier per un governo d'armistizio. Ok Letta, Alfano e Tremonti”. E su Libero “C’è posta per Fini”

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"Nessuno pensa ad un ribaltone", ma il Pdl dovrebbe abbandonare le "parole desolanti" di Verdini e "cominciare a pensare a un altro nome per Palazzo Chigi". Lo dice in un'intervista a Repubblica il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, in cui sottolinea che andare al voto sarebbe una "pazzia". Berlusconi, aggiunge, "deve capire che è un momento drammatico" in cui "servono scelte. Non i tagli lineari che deprimono la ricerca e non intaccano gli enti inutili. Servono le liberalizzazioni. Per tutto questo c'è bisogno di un grande armistizio. Sono scelte durissime che vanno prese tutti insieme".

Se il Pdl "capisse i problemi che abbiamo - prosegue - coinvolgerebbe anche ampi settori dell'opposizione. Non insista sulla litania del voto violato" continua il leader dell’Udc che domenica 5 dicembre sarà ospite de “L’intervista” di Maria Latella. E aggiunge: “Se Berlusconi sarà bocciato alla Camera, si porrà un scelta al Pdl: date un altro nome o in caso contrario lo troverebbe il Quirinale”. Possibili premier? Oltre al nome di Gianni Letta, Casini fa anche quello di Tremonti e Alfano "vanno bene nella logica di un Pdl che si rende conto delle situazioni", mentre Draghi o Monti "rientrano nella logica diversa di tecnici che svolgono un ruolo di supplenza". Se il "governo d'armistizio" non si formasse, conclude, l'Udc andrebbe al voto "con un'area moderata" alla quale Casini spera "possano partecipare tanti del Pdl": "Non saremo un polo subalterno. E avremo più forza per richiamare alla responsabilità gli altri due poli".

Su Libero, invece, continuano “le letterine ai traditori”. Le polemiche scatenate dalla pubblicazione delle 45 foto con le relative mail dei finiani eletti nel Pdl che voteranno la sfiducia al premier il prossimo 14 dicembre, non fermano il giornale diretto da Maurizio Belpietro che, nell’edizione di domenica 5 dicembre, risponde mettendo in prima pagina il presidente della Camera e il suo indirizzo di posta elettronica. “C’è posta per Fini”, il titolo. L’invito ai lettori è ancora una volta quello del ‘mailbombing’.

Dalle pagine de l’Unità il leader del Pd Pier Luigi Bersani lancia un avvertimento: il "passaggio è crucialissimo" e man mano che si avvicinano questi momenti "Berlusconi è sempre più pericoloso". E’ "in fasi come questa quando c'è il tramonto ma ancora non si vede l'alba, che la nostra democrazia può subire degli strappi", spiega . Il leader del Partito democratico sottolinea la "vergognosa" uscita di Verdini come parte di un "sentito" che considera la Costituzione "un orpello" e "traditore" chiunque "non faccia quel che Berlusconi vuole". "E' un'idea pericolosa" che il premier cerca di far entrare nel senso comune, spiega, al pari di quella del ribaltone: "Aveva una maggioranza mai vista, aveva tutto, e alla fine si è ribaltato da solo". La manifestazione dei democratici dell’11 dicembre sarà fatta proprio "per dire che abbiamo la Costituzione più bella del mondo”.

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