Finiani, Udc, Api di Rutelli e Mpa annunciano: presenteremo una mozione di sfiducia contro Berlusconi. Il presidente della Camera: "Escludo il voto anticipato". Il premier: "Irresponsabili". I numeri in parlamento
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Fli, Udc, Api di Francesco Rutelli, Mpa, liberaldemocratici, Giorgio La Malfa e Paolo Guzzanti del gruppo misto annunciano in una nota che presenteranno una mozione di sfiducia al governo di Silvio Berlusconi. "Sarà depositata nei prossimi giorni una mozione di sfiducia sottoscritta da tutti i deputati dell'area di responsabilità", spiega la nota di quello che è già stato battezzato il terzo polo. "Alla luce della comprovata inadeguatezza dell'attuale esecutivo ribadiscono l'invito al presidente del Consiglio a dimettersi per facilitare l'apertura di una nuova fase ed evitare ulteriore logoramento politico e istituzionale e inutili manovre di palazzo", spiega la nota.
"Il gruppo è compatto", dice Silvano Moffa lasciando la sede di Fare Futuro insieme a Giuseppe Consolo, che con lui interpreta l'anima più moderata di Futuro e Libertà. "C'è stata una discussione", aggiunge Moffa dopo il vertice nel quale si è deciso per la mozione di sfiducia al governo insieme al terzo polo.
Le firme alla mozione "dimostrano che la fiducia alla Camera non c'è. Spero che con questo documento non si arrivi al 14": le parole del presidente della Camera Gianfranco Fini, ai deputati di Fli, riuniti nella sede di Farefuturo, secondo quanto riferiscono i presenti. "Quanto alla possibilità di elezioni anticipate - avrebbe detto ancora Fini - ragionevolmente le escludo, anche per la crisi economica". "Ma anche se adesso si andasse a votare - ha aggiunto - e io non lo credo, abbiamo qualche motivo in più per fargli capire che le elezioni non le vince".
Stando ai conteggi del terzo polo, le firme contro il governo dovrebbero arrivare a 317, sommando le due mozioni di Pd-Idv e Fli-Udc-Api-Mpa.
Incontro Fini-Montezemolo - Intanto, nella stessa giornata in cui finiani, Udc e Rutelli presentano una mozione di sfiducia congiunta, il presidente della Camera, Gianfranco Fini incontra quello della Ferrari e leader di Italia Futura, Luca Cordero di Montezemolo. Un breve colloquio, durato circa una decina di minuti, a margine della presentazione alla Camera della nuova campagna Telethon 2010, di cui Montezemolo è presidente.
Berlusconi: "Irresponsabili" - Netta la reazione di Silvio Berlusconi alla mozione di sfiducia: "Sono convinto - dice il premier - che sia da irresponsabili non mantenere la stabilità in Italia", mentre la Lega parla di un "grave errore politico".
Di diverso tenore, le reazioni dell'opposizione: "Ormai è chiaro - spiega il segretario Pd Pier Luigi Bersani - ci sono le condizioni perché la crisi politica del governo Berlusconi, che da mesi e mesi segnaliamo, abbia finalmente una formalizzazione parlamentare". L'Italia dei valori, con Antonio Di Pietro preme invece affinché subito dopo la sfiducia si vada alle elezioni: secondo l'ex pm, il rischio infatti è che "Berlusconi possa rientrare dalla finestra".
I numeri in parlamento - L'annuncio della presentazione di una mozione di sfiducia a Berlusconi sottoscritta dal "Terzo polo" fotografa una precisa situazione numerica a Montecitorio in vista della giornata decisiva del 14 dicembre, che potrebbe naturalmente venire modificata dai contatti politici fino all'ultimo minuto prima del voto.
Sulla carta, al momento, la maggioranza ha 310 voti: 235 del Pdl; 59 della Lega; 11 di NoiSud-Pid; 2 di Repubblicani-Adc, a cui si aggiungono, sulla base delle dichiarazioni pubbliche, due deputati non iscritti ad alcun gruppo (Calearo e Cesario) e il liberaldemocratico Grassano.
L'opposizione di centrosinistra, invece ha 231 voti: 206 del Pd, 24 dell'Idv a cui si aggiunge il non iscritto Giulietti.
Il 'terzo polo' invece ha 86 voti: 36 dei finiani, 35 dei centristi, 6 dell'Api, 5 dell'Mpa, 2 dei Liberaldemocratici, a cui si aggiungono il repubblicano La Malfa e il non iscritto Guzzanti.
Per consuetudine comunque il presidente della Camera, in questo caso Gianfranco Fini (Fli), non vota. Restano i tre deputati delle minoranze linguistiche. In occasione del voto di fiducia del 29 settembre scorso i due altoatesini della Svp Brugger e Zeller si astennero, mentre il valdostano di Uv Nicco votò contro. Se tali numeri dovessero essere confermati, dunque, l'attuale governo di centro-destra dovrebbe essere sfiduciato con uno scarto di una mezza dozzina di voti.
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Fli, Udc, Api di Francesco Rutelli, Mpa, liberaldemocratici, Giorgio La Malfa e Paolo Guzzanti del gruppo misto annunciano in una nota che presenteranno una mozione di sfiducia al governo di Silvio Berlusconi. "Sarà depositata nei prossimi giorni una mozione di sfiducia sottoscritta da tutti i deputati dell'area di responsabilità", spiega la nota di quello che è già stato battezzato il terzo polo. "Alla luce della comprovata inadeguatezza dell'attuale esecutivo ribadiscono l'invito al presidente del Consiglio a dimettersi per facilitare l'apertura di una nuova fase ed evitare ulteriore logoramento politico e istituzionale e inutili manovre di palazzo", spiega la nota.
"Il gruppo è compatto", dice Silvano Moffa lasciando la sede di Fare Futuro insieme a Giuseppe Consolo, che con lui interpreta l'anima più moderata di Futuro e Libertà. "C'è stata una discussione", aggiunge Moffa dopo il vertice nel quale si è deciso per la mozione di sfiducia al governo insieme al terzo polo.
Le firme alla mozione "dimostrano che la fiducia alla Camera non c'è. Spero che con questo documento non si arrivi al 14": le parole del presidente della Camera Gianfranco Fini, ai deputati di Fli, riuniti nella sede di Farefuturo, secondo quanto riferiscono i presenti. "Quanto alla possibilità di elezioni anticipate - avrebbe detto ancora Fini - ragionevolmente le escludo, anche per la crisi economica". "Ma anche se adesso si andasse a votare - ha aggiunto - e io non lo credo, abbiamo qualche motivo in più per fargli capire che le elezioni non le vince".
Stando ai conteggi del terzo polo, le firme contro il governo dovrebbero arrivare a 317, sommando le due mozioni di Pd-Idv e Fli-Udc-Api-Mpa.
Incontro Fini-Montezemolo - Intanto, nella stessa giornata in cui finiani, Udc e Rutelli presentano una mozione di sfiducia congiunta, il presidente della Camera, Gianfranco Fini incontra quello della Ferrari e leader di Italia Futura, Luca Cordero di Montezemolo. Un breve colloquio, durato circa una decina di minuti, a margine della presentazione alla Camera della nuova campagna Telethon 2010, di cui Montezemolo è presidente.
Berlusconi: "Irresponsabili" - Netta la reazione di Silvio Berlusconi alla mozione di sfiducia: "Sono convinto - dice il premier - che sia da irresponsabili non mantenere la stabilità in Italia", mentre la Lega parla di un "grave errore politico".
Di diverso tenore, le reazioni dell'opposizione: "Ormai è chiaro - spiega il segretario Pd Pier Luigi Bersani - ci sono le condizioni perché la crisi politica del governo Berlusconi, che da mesi e mesi segnaliamo, abbia finalmente una formalizzazione parlamentare". L'Italia dei valori, con Antonio Di Pietro preme invece affinché subito dopo la sfiducia si vada alle elezioni: secondo l'ex pm, il rischio infatti è che "Berlusconi possa rientrare dalla finestra".
I numeri in parlamento - L'annuncio della presentazione di una mozione di sfiducia a Berlusconi sottoscritta dal "Terzo polo" fotografa una precisa situazione numerica a Montecitorio in vista della giornata decisiva del 14 dicembre, che potrebbe naturalmente venire modificata dai contatti politici fino all'ultimo minuto prima del voto.
Sulla carta, al momento, la maggioranza ha 310 voti: 235 del Pdl; 59 della Lega; 11 di NoiSud-Pid; 2 di Repubblicani-Adc, a cui si aggiungono, sulla base delle dichiarazioni pubbliche, due deputati non iscritti ad alcun gruppo (Calearo e Cesario) e il liberaldemocratico Grassano.
L'opposizione di centrosinistra, invece ha 231 voti: 206 del Pd, 24 dell'Idv a cui si aggiunge il non iscritto Giulietti.
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Per consuetudine comunque il presidente della Camera, in questo caso Gianfranco Fini (Fli), non vota. Restano i tre deputati delle minoranze linguistiche. In occasione del voto di fiducia del 29 settembre scorso i due altoatesini della Svp Brugger e Zeller si astennero, mentre il valdostano di Uv Nicco votò contro. Se tali numeri dovessero essere confermati, dunque, l'attuale governo di centro-destra dovrebbe essere sfiduciato con uno scarto di una mezza dozzina di voti.