Primarie, i vertici del Pd milanese si dimettono
PoliticaDopo la sconfitta di Stefano Boeri i dirigenti provinciali e cittadini del partito su richiesta di Bersani rimettono il mandato. Giuliano Pisapia: "Li rispetto, il loro obiettivo è il mio obiettivo”
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Il gruppo dirigente provinciale e cittadino del Pd di Milano, dopo la sconfitta alle primarie del candidato Stefano Boeri , ha deciso di rimettere il mandato. "Ci assumiamo la responsabilità politica - ha spiegato il segretario provinciale Roberto Cordelli nel corso di una conferenza stampa - Ci siamo scontrati con alcuni pregiudizi e stravolgimenti del senso delle primarie che ad un certo punto sono diventate come un test pro o contro il Pd".
Cordelli ha quindi spiegato che il Pd sosterrà senza indugio Giuliano Pisapia ma che in questa settimana all'interno del partito si aprirà una discussione per capire cosa è successo esattamente. "Io rimetto il mandato nelle mani dell'assemblea - ha detto - per una discussione aperta che consenta il rilancio del centrosinistra e la vittoria di Pisapia contro la Moratti".
Anche Pierfrancesco Majorino ha annunciato la remissione del suo incarico di capogruppo in consiglio comunale a Milano. Maurizio Martina, segretario regionale, non ha invece mai pronunciato la parola "remissione" ma ha assicurato l'apertura di una discussione anche a livello regionale dopo la sconfitta di ieri.
E sul dibattito all'interno del Pd è intervenuto anche lo stesso Pisapia, affermando di voler rispettare "un partito così importante" aggiungendo di essere certo "che questo dibattito si concluderà in tempi brevi perché il loro obiettivo è il mio obiettivo".
La decisione di rimettere il mandato è stata presa, secondo quanto si è appreso, dopo una specifica richiesta del segretario nazionale Pierluigi Bersani. Unico a non aver rimesso il mandato è stato il segretario regionale Maurizio Martina. Se le dimissioni dovessero essere accettate, nel Pd si aprirebbe il problema per l'organizzazione di nuove primarie. Secondo lo statuto, infatti, i segretari vanno nominati attraverso questo strumento. Così era stato per il coordinatore cittadino mentre per il segretario metropolitano non si erano svolte perché Cornelli era l'unico candidato. Nel partito milanese però c'è anche chi parla della possibilità di un commissariamento.
Guarda il video con le dichiarazioni di Giuliano Pisapia:
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Il gruppo dirigente provinciale e cittadino del Pd di Milano, dopo la sconfitta alle primarie del candidato Stefano Boeri , ha deciso di rimettere il mandato. "Ci assumiamo la responsabilità politica - ha spiegato il segretario provinciale Roberto Cordelli nel corso di una conferenza stampa - Ci siamo scontrati con alcuni pregiudizi e stravolgimenti del senso delle primarie che ad un certo punto sono diventate come un test pro o contro il Pd".
Cordelli ha quindi spiegato che il Pd sosterrà senza indugio Giuliano Pisapia ma che in questa settimana all'interno del partito si aprirà una discussione per capire cosa è successo esattamente. "Io rimetto il mandato nelle mani dell'assemblea - ha detto - per una discussione aperta che consenta il rilancio del centrosinistra e la vittoria di Pisapia contro la Moratti".
Anche Pierfrancesco Majorino ha annunciato la remissione del suo incarico di capogruppo in consiglio comunale a Milano. Maurizio Martina, segretario regionale, non ha invece mai pronunciato la parola "remissione" ma ha assicurato l'apertura di una discussione anche a livello regionale dopo la sconfitta di ieri.
E sul dibattito all'interno del Pd è intervenuto anche lo stesso Pisapia, affermando di voler rispettare "un partito così importante" aggiungendo di essere certo "che questo dibattito si concluderà in tempi brevi perché il loro obiettivo è il mio obiettivo".
La decisione di rimettere il mandato è stata presa, secondo quanto si è appreso, dopo una specifica richiesta del segretario nazionale Pierluigi Bersani. Unico a non aver rimesso il mandato è stato il segretario regionale Maurizio Martina. Se le dimissioni dovessero essere accettate, nel Pd si aprirebbe il problema per l'organizzazione di nuove primarie. Secondo lo statuto, infatti, i segretari vanno nominati attraverso questo strumento. Così era stato per il coordinatore cittadino mentre per il segretario metropolitano non si erano svolte perché Cornelli era l'unico candidato. Nel partito milanese però c'è anche chi parla della possibilità di un commissariamento.
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