Berlusconi: "Fiducia o si vota solo alla Camera"

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Il premier interviene alla manifestazione del Pdl: "Se il governo venisse sfiduciato a Montecitorio si scioglierebbe solo quel ramo del parlamento". Bossi: "Silvio vuole andare al voto". Bocchino: "Solo un escamotage"

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"Se il governo venisse sfiduciato alla Camera si scioglierebbe solo quel ramo del parlamento".
Il giorno dopo la lettera inviata ai due presidenti delle Camere (in cui annunciava che si sarebbe presentato a chiedere la fiducia solo dopo l'approvazione della finanziaria) Silvio Berlusconi è netto: durante il collegamento telefonico con la manifestazione Pdl al Teatro Nuovo di Milano dice che "andremo avanti a governare con la fiducia che ci verrà data al Senato e, penso, anche alla Camera". "Ma se non ci verrà data - avverte subito dopo - andremo a votare per la Camera", rilanciando l'ipotesi profilata qualche giorno fa da uno dei coordinatori del Popolo della libertà Ignazio La Russa.

"In bocca al lupo alla Moratti" - E proprio nella giornata in cui si svolgono le primarie del centrosinistra a Milano, Berlusconi parla anche delle elezioni comunali meneghine. A sorpresa è arrivata così l'investitura di Letizia Moratti. A sorpresa, il presidente del Consiglio, ha parlato infatti della preparazione delle prossime tornata delle amministrative milanesi, facendo "tutti gli in bocca al lupo" all'attuale sindaco.

"Tv pubblica indegna" - Nel breve intervento del premier non manca l'attacco ai "professionisti della politica, che sono vicini all'età in cui Bush e Blair scrivono le memorie, che possono aspirare a fare il presidente del Consiglio o il presidente della Repubblica solo attraverso decisioni di Palazzo. Per loro non conta la gente ma questa non è democrazia".
E una bordata arriva anche nei confronti della Rai, negli ultimi giorni finita al centro di diverse polemiche: "E' veramente una cosa indegna una tv pubblica di questo tipo", dice Berlusconi,. "La maggioranza degli italiani - è con noi e non si lascia condizionare dalle trasmissioni televisive della Rai, che peraltro paghiamo tutti noi".

Le reazioni
- Lo scenario aperto dal presidente del Consiglio, nel corso del suo intervento telefonico provoca immediatamente le reazioni del mondo politico.

"Secondo me Berlusconi vuole andare al voto, perciò gioca al ribasso. Io giocherei invece al rialzo": è la posizione di Umberto Bossi, riferita ai giornalisti a Sant'Omobono Terme (Bergamo) a margine di una manifestazione pubblica.

L'ipotesi del solo scioglimento della Camera in caso di sfiducia è invece definita, dal capogruppo di Fli alla Camera Italo Bocchino, "un escamotage che ha il solo obiettivo di tranquillizzare quei senatori pronti a sostenere un percorso di responsabilità che eviti al Paese l'ennesima campagna elettorale".

"Poichè la mozione di sfiducia è stata incardinata alla Camera bisognerà ripartire da lì per un dibattito che io mi auguro sfoci nella dimissioni di Berlusconi", è la posizione del leader dell'Udc Pierferdinando Casini, che aggiunge, "credo  che sarebbe un ottimo contributo".

Il Pd ricorda invece al premier che "è il capo dello Stato a decidere" e Antonio Di Pietro ai microfoni di SkyTG24 dice: "A questo punto vogliamo sapere se in Parlamento c'è una maggioranza che appoggia Berlusconi oppure no. Se non dovesse esserci, si dia immediatamente la parola ai cittadini affinchè possano votare un nuovo esecutivo che governi legittimamente e che, questa volta, lo faccia nell'interesse dei cittadini e non di quelli della cricca".

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