Fassino: "Pd contrario alle bombe in Afghanistan"

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"Non abbiamo mai dato il nostro assenso" dice a SkyTG24 il responsabile esteri dei democratici, Piero Fassino. Casini: "La decisione spetta al governo". Bonino: "Rischio di aumentare le vittime civili". IL VIDEO

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Continua il dibattito sulla proposta del ministro della Difesa La Russa di armaregli aerei italiani impegnati in Afghanistan e  il responsabile esteri dei democratici, Piero Fassino, precisa che il Partito democratico non è favorevole alle bombe sugli aerei militari italiani in Afghanistan. "Ho letto con stupore e sconcerto che noi avremmo dato una disponibilità all'ipotesi di armare con bombe i nostri aerei, ma non è così - ha detto Fassino a SkyTG24 - abbiamo semplicemente detto che, dopo un evento luttuoso, è bene che in Parlamento si discuta della missione e del suo andamento, oltre che di come rendere sicuri i nostri soldati. Siamo contrari a misure propagandistiche, a inutili esibizioni di muscoli e soprattutto a misure che possano determinare il coinvolgimento della popolazione civile in eventi bellici".

"Abbiamo già avuto esperienza in questi anni - ha continuato - di bombardamenti che hanno fatto vittime civili innocenti. Non credo che l'Italia possa esporsi a questo rischio, perciò non siamo favorevoli a questa ipotesi, siamo invece per confermare le regole d'ingaggio e le modalità d'impiego fin qui adottate".

"La decisione di armare i bombardieri italiani spetta esclusivamente al governo" la posizione invece del leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini. "In democrazia  la confusione è del tutto sbagliata. E' il governo che deve decidere  quale proposta avanzare in Parlamento. E' il governo che se vuole  armare con bombe i nostri aerei deve formulare una proposta in  Parlamento" ha detto  Pier Ferdinando Casini in conferenza stampa a Montecitorio.

"Se il governo oggi vede la necessità di armare in modo diverso i nostri aerei - ha sottolineato Casini - allora probabilmente dovevamo fare prima questa riflessione. Probabilmente è da qualche mese che potevamo seguire questa strada ma comunque è inutile avanzare intenti speculativi che non ci appartengono perché noi  abbiamo senso di responsabilità. Il governo faccia una proposta e noi corrisponderemo con serietà, ma a ciascuno il suo compito. Il governo farà la proposta e il Parlamento deciderà se accettarla, ma tutto  deve avvenire con trasparenza".

Decisamente contraria invece Emma Bonino. "Ognuno dei paesi presenti in Afghanistan riflette separatamente con proposte come quella del ministro La Russa e così si perde il senso della nostra presenza in Afghanistan", ha detto in un’intervista a Radio Radicale.  "Il problema non mi pare si possa risolvere con la questione degli ordigni - ha aggiunto - anche perché in quelle regioni non ci sono obiettivi strategici che si possano bombardare dall'alto, è una guerra non convenzionale contro i talebani molto diffusi sul territorio, con le bombe vedo solo il rischio di aumentare le vittime civili".

"Se io lancio una bomba per difendere una colonna militare rimane un missione di pace" ha ribadito invece in una intervista alla 'Stampa' Ignazio La Russa. "Non è l'arma che qualifica la missione ma il modo con cui la usi. Ora io dico che la situazione è cambiata e c'è  una maggiore pericolosità: non me la sento di cambiare da solo questa impostazione e chiedo al  Parlamento che deve decidere" ha aggiunto.
Intanto la Nato fa sapere che l'eventualità che gli aerei italiani vengano dotati di bombe è compatibile con il mandato e la strategia delle forze Isaf in Afghanistan. A riferirlo fonti della Nato da Bruxelles, che hanno tuttavia precisato che si tratta di decisioni che devono essere prese a livello nazionale.

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