Il leader della Lega sostiene che la sua era solo una battuta e di essere stato strumentalizzato. E sul governo dice: "Ora non si può più sbagliare o si va al voto"
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Umberto Bossi cerca di disinnescare la mozione di sfiducia nei suoi confronti e torna sui suoi passi riguardo alla battuta contro i cittadini di Roma. "Chiedo scusa ai cittadini se si sono sentiti offesi, ma era una battuta. La cosa è stata strumentalizzata, sono stati impiccato per una frase" ha detto il Senatur. Quindi, rispondendo a chi gli chiede se il governo possa cadere sulla mozione di sfiducia nei suoi confronti dice: "Sono sicuro di no, noi andiamo avanti". Il leader del Carroccio non crede nemmeno che i finiani possano convergere con l'opposizione sulla mozione di sfiducia: "era semplicemente una battuta", ripete il Senatur.
Sulla tenuta generale dell'esecutivo invece Bossi sostiene che "ora non si può più sbagliare oppure si va al voto". Questo - aggiunge - l'hanno capito tutti, anche i finiani". Ma, conclude Bossi, "io penso positivo".
"Il governo? O saltava adesso o non salta più" continua il leader del Carroccio. A chi gli fa osservare che ieri il suo collega di partito, Roberto Maroni, ipotizzava le elezioni anticipate a marzo, Bossi risponde: "Marzo è già più probabile. Ma adesso non bisogna parlare di marzo. Andiamo avanti e pensiamo alle cose che deve fare il Governo". Ma oggi, fanno osservare i cronisti, su tutti i quotidiani si parla di elezioni anticipate: "Siete voi che inventate la realtà", replica il Senatur.
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