Bossi: "Né elezioni, né Udc nella maggioranza"

Politica
Silvio Berlusconi e Umberto Bossi
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Il Senatur dopo il vertice con Berlusconi: "Si va avanti e senza Casini". Soddisfatto Bocchino: Sostituire Fini con il leader dell'Udc? E' contro la volontà degli elettori. Bersani: non bastano due chiacchiere al lago per ricompattare la maggioranza

Fini, Berlusconi e il Pdl. LE FOTO
Pdl, c’eravamo tanto amati. IL VIDEO

Avanti così per realizzare il programma di governo, senza ricorso alle urne e senza Udc. Al
termine del vertice con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a villa Campari sul lago Maggiore, il leader della Lega, Umberto Bossi, spiega: "Si va avanti così, ma senza Udc. Senza Casini. Si va avanti così per realizzare il programma. Al momento niente elezioni".
Il capo del Carroccio andava ripetendo da giorni che di fronte a uno sfaldamento della maggioranza uscita vittoriosa dalle politiche del 2008 non c'era altra strada che il ritorno alle urne. Negli ultimi giorni Bossi aveva forzato i toni nei confronti dei centristi dell'Udc.
Appena concluso il vertice Bossi ha ribadito la sua posizione contraria a un'eventuale alleanza con Casini ma ha fatto marcia indietro sull'ipotesi di elezioni anticipate.

Il plauso di Bocchino - Esprime soddisfazione per le parole del Senatur Italo Bocchino. "Noi garantiamo la nostra fiducia sul programma di governo fino all'ultimo giorno di legislatura così come siamo pronti a discutere di altri temi secondo le prerogative dei parlamentari ma non a subire aut aut",  dichiara il presidente dei deputati di Futuro e Libertà per l'Italia.
"E' velleitaria l'idea di qualcuno dell'entourage di Berlusconi di voler sostituire Fini con Casini e va contro la volontà dell'elettorato - spiega ancora Bocchino - Sostituire Fini con Casini, come forse pensava di fare qualcuno, non interessa a Casini e non interessa neanche alla Lega".

Le reazioni - Dall'Udc il segretario, Lorenzo Cesa, aveva già avvertito: "Se qualcuno pensa che all'Udc interessi la politica dell'aggiungi un posto a tavola non ha capito proprio niente".
Il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi, rileva: "Il centrosinistra ha il dovere di lavorare da subito per costruire un'alternativa di governo valida e concreta", ma è proprio Di Pietro a frenare sulle primarie: "Individuare il leader senza sapere con quale squadra deve giocare e per realizzare quale obiettivo a me pare un controsenso".

Bersani: non bastano due chiacchiere per ricompattare la maggioranza - "Dopo l'agosto che abbiamo visto non sarano due chiacchiere sul lago Maggiore a risolvere il disfacimento di questa maggioranza. E' meglio che vengano in Parlamento a certificare la crisi, il Paese, con tutti i problemi che ha, non può vivacchiare aspettando ogni sera il bollettino meteo di Arcore". Queste le parole del segretario del Pd Bersani.
Dal Pd Piero Fassino avverte: "Un'alternativa cammina su due gambe. Certamente su un programma che parli al paese, ma anche su uno schieramento che lo porti avanti. E io non penso che un'alleanza che vada dall'Udc alla sinistra passando per il Pd sia un'ammucchiata" e quanto alle primarie "il Pd ci va con Bersani candidato premier".
Un confronto sul quale Nichi Vendola, leader di Sinistra ecologia libertà, dice: "La mia proposta al Pd è organizzare subito le primarie. Sono il valore aggiunto che può dare un'anima popolare al corpo smorto del centrosinistra e mettere in campo un'idea progettuale alternativa a Berlusconi e al berlusconismo".

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