Bocchino a Berlusconi: "Governo con Udc, Api e moderati Pd"

Politica
Italo Bocchino, Fabrizio Cicchitto, Silvio Berlusconi
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Il capogruppo alla Camera di Futuro e Libertà si rivolge al premier: "Serve un nuova maggioranza allargata. Se si va alle urne vittoria dell'asse Bossi-Tremonti". Cicchitto: "Pura fantapolitica". Il Pd: "La maggioranza non può più governare”

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Aprire a Casini, Rutelli e alla parte moderata del Pd per costituire una nuova maggioranza in Parlamento e arginare così l'asse Lega-Tremonti. Questo il messaggio che il capogruppo di Futuro e Libertà alla Camera, Italo Bocchino, consegna a Silvio Berlusconi dalle pagine del sito web di 'Generazione Italia'.
Per Berlusconi, scrive Bocchino, "a questo punto la partita è veramente difficile", e se si andasse a votare, il premier si troverebbe stretto nella morsa leghista. L'unico modo per uscirne, continua il capogruppo dei finiani, è quello di rivolgersi al Parlamento per cercare una maggioranza più ampia, che comprenda appunto l'Udc, l'Api e parte dei Democratici.
Se si votasse a breve, sostiene Bocchino, Berlusconi assisterebbe ad un "travaso di voti dal Pdl alla Lega e ad una maggioranza diversa al senato. A quel punto sarebbe facile per Bossi chiedere al premier un passo indietro - continua - che verrebbe pensionato da quello che ritiene l'alleato più fedele, aprendo cosi' la strada ad un governo Tremonti".

Cicchitto: Fantapolitica - La proposta di Bocchino viene bollata come 'pura fantapolitica' dal capogruppo del Pdl a Montecitorio, Fabrizio Cicchitto. E tutto il Pdl con toni diversi, respinge al mittente l'uscita del deputato finiano.
Altrettanto secco il commento dei leghisti: "E' un'ipotesi impercorribile, che contraddice il mandato degli elettori", dice il capogruppo delCarroccio alla Camera, Marco Reguzzoni.

La replica dell'opposizione - Ma i 'no' alla proposta arrivano anche dai potenziali alleati della nuova maggioranza parlamentare ipotizzata da Bocchino.
"Siamo all'opposizione e ci restiamo - risponde Francesco Rutelli - ma lo faremo con uno spirito di impegno per il bene comune". (ASCOLTA L'INTERVISTA)
L'Udc si chiama fuori dalla partita, ribadendo la richiesta a Berlusconi di aprire formalmente la crisi prima di parlare del resto.
E anche il Pd non sembra voler considerare l'ipotesi: Filippo Penati, capo della segreteria di
Pier Luigi Bersani, chiarisce: "il nostro progetto è alternativo, nessuno vuole fare da stampella a Berlusconi". E aggiunge: "Le parole di Bocchino confermano che Berlusconi non è più in grado di governare. Il presidente del Consiglio ne prenda atto e si presenti alle Camere ed apra ufficialmente la crisi. Dopodiché si attenga al dettato Costituzionale rispettando le prerogative del capo dello Stato".
"Per fortuna siamo alla fine di agosto, le temperature torneranno fresche e finiranno i colpi di sole. E' patetico che la maggioranza più grande della storia repubblicana si sia sciolta come neve al sole per le lotte intestine e le faide", replica invece il dirigente ex Ppi, Giuseppe Fioroni. "E' patetico - sostiene Fioroni - che la maggioranza cerchi di esorcizzare la crisi ogni giorno con soluzioni inesistenti. L'unica cosa da fare è venire in Parlamento, aprire la crisi, andare dal Capo dello Stato e dimettersi. Il dopo riguarderà il capo dello Stato e poi gli elettori".

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