Piemonte, dal caos schede all'ipotesi Chiamparino

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Se si dovesse tornare al voto non è escluso che per il centrosinistra entri in corsa il sindaco di Torino al posto di Mercedes Bresso

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Dopo il riconteggio si rivota? Nessuno dice ufficialmente di crederci. Ma si tratta di una delle possibilità aperte dalla decisione con cui il Tar ha accolto i ricorsi contro due liste di sostegno al governatore Roberto Cota.
Ma se si dovesse davvero ricominciare tutto daccapo, difficilmente si assisterebbe ad un remake della bollente campagna elettorale che ha visto fronteggiarsi l'ex governatore del centrosinistra Mercedes Bresso e l'attuale governatore leghista Roberto Cota. Se per quest'ultimo non sembrano esserci dubbi che, in caso di nuovo voto, sarebbe ancora lui a guidare la coalizione di centrodestra, pare invece improbabile che il centrosinistra riproponga candidato governatore Mercedes Bresso, mentre salgono le quotazioni del sindaco di Torino Sergio Chiamparino.
Il diretto interessato non è mai intervenuto nella vicenda dei ricorsi e tantomeno sull'ipotesi di candidarsi per un eventuale secondo tempo elettorale regionale. Ma i tempi non brevi che si prospettano, tra ulteriori decisioni che il Tar dovrà prendere a ottobre e l'esito dei ricorsi già annunciati da Cota al Consiglio di Stato, potrebbe giocare a favore - sempre nel caso del 'rivoto' - a favore del presidente dell'Anci, che potrebbe così riuscire a completare, di fatto, il suo secondo mandato di sindaco: le elezioni per il primo cittadino del capoluogo piemontese sono in programma per la prossima primavera ed il centrosinistra già è alla ricerca di un successore.
Mercedes Bresso, che di recente ha detto che non sarebbe certo stata lei a "mettersi di traverso sul nome di Chiamparino", stamani ha però precisato che non uscirebbe comunque di scena: se ci fossero nuove elezioni si ricandiderebbe, magari non come presidente. Anche perché se decadesse dal ruolo di consigliere regionale rischierebbe di veder sfumare la carica di presidente del Comitato delle Regioni Ue per la quale ha avuto il via libera dalla Lega proprio dopo aver ritirato la firma da alcuni dei ricorsi contro le liste di sostegno a Cota. Quanto a Chiamparino, dice Bresso, "di nomi se ne possono fare tantissimi, ma questo non è il momento".
Anche per il segretario regionale del Pd non sembra il momento: "Ne parleremo se e quando saranno indette nuove elezioni", dice Gianfranco Morgando aggiungendo pero' di sapere "che il partito puo' contare su alcune disponibilità, tra cui quelle di Chiamparino e della stessa Bresso".
In verità nel centrosinistra si accarezza, dopo la sentenza del Tar, un altro scenario e cioé quello di una "vittoria a tavolino" alla Bresso nel caso in cui gli esiti delle verifiche accertassero che il vantaggio di circa 9.000 voti con il quale il suo avversario è diventato presidente non esiste più. Uno scenario possibile, ma ritenuto non probabile. Anche se per Morgando "è un'ipotesi che ha una certa forza". Ed in quel caso ci sarebbe da fare i conti con i mal di pancia del centrosinistra post-elettorale nei confronti di Bresso. E Chiamparino non avrebbe alcuna fretta di chiudere il suo mandato di sindaco.

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