Manovra, Berlusconi e Tremonti annunciano la doppia fiducia

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Slittano i tempi della finanziaria: il provvedimento sarà all'esame dell'Aula il 13 luglio. Bersani: "Incommentabile. La fiducia mette le manette alla maggioranza". Venerdì 9 l'incontro Governo-Regioni

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Slittano i tempi della manovra correttiva: la conferenza dei capigruppo del Senato ha deciso, su proposta del senatore del Pd, Luigi Zanda, che il provvedimento sarà all'esame dell'aula martedì 13 luglio e il voto di fiducia è previsto nella giornata di giovedì 15 luglio.
Il calendario precedente prevedeva che l'aula iniziasse la discussione generale mercoledì 8 luglio.

Come già anticipato, sulla finanziaria sarà chiesta la fiducia sia al Senato sia alla Camera.
"La manovra sarà oggetto di necessaria e responsabile richiesta di fiducia da parte del Governo, tanto al Senato quanto alla Camera, trattandosi di un provvedimento fondamentale per la stabilità finanziaria del nostro Paese". E' quanto si legge in una nota congiunta del premier Silvio Berlusconi e del ministro dell'Economia Giulio Tremonti.
I saldi della manovra - si legge sempre nella nota del premier e del titolare del Tesoro - erano, sono e saranno intangibili. Non si tratta infatti di numeri casuali od arbitrari, ma di numeri che riflettono ciò che, tanto dalla Commissione Europea quanto dai mercati finanziari, è considerato assolutamente necessario per ridurre la dinamica incrementale del nostro debito pubblico.

Inoltre, "il previsto incontro con i presidenti delle Regioni viene fissato per venerdì 9 luglio alle ore 11 a Palazzo Chigi. "La convocazione dell'incontro con il Presidente del Consiglio è il primo passo  utile per avviare un confronto nel merito. Naturalmente l'incontro che è stato richiesto da Regioni, Province e Comuni, dovrà prevedere la presenza di tutti i protagonisti". Lo dichiara il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani. "Sul merito del comunicato diffuso dal Governo - aggiunge - avremo modo di illustrare le nostre buone ragioni e le nostre preoccupazioni per servizi fondamentali per le persone, le famiglie e le imprese".

Bersani: fiducia, decisione incommentabile - Pierluigi Bersani è tornato a stigmatizzare la decisione del Governo di porre la fiducia sulla manovra sia alla Camera che al Senato. "Chiudere la discussione così è un atto incommentabile", ha detto il segretario del Pd. "E' chiaro che la fiducia viene messa per mettere le manette alla maggioranza e impedire qualsiasi discussione", ha sottolineato il segretario del Pd. Questo, per Bersani, è "pericolosissimo" perché "o noi ribadiamo la democrazia parlamentare o attenzione che prendiamo sul serio un'altra strada". Per Bersani si rischia di perdere il controllo "delle funzioni democratiche" e innestare "un meccanismo populistico". Nella maggioranza, ha aggiunto, "non si rendono conto di quello che stanno facendo o forse sì", ha sottolineato.

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