L'astensione che nella capitale ha raggiunto il 17 per cento pesa sul voto. Il centrosinistra in vantaggio a Roma, picchi di consensi per il centrodestra nelle altre province. L'esito sul filo delle 20-30 mila schede
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La differenza, alla fine, la farà, come da tempo era nell'aria, l'astensionismo che nel Lazio ha toccato la percentuale record dell'11,8% e si è manifestato in tutta la sua dimensione soprattutto a Roma e provincia. Una conferma per quanti temevano che l'assenza della lista dei 41 candidati Pdl, avrebbe avuto un peso.
La disputa tra la candidata del centro sinistra Emma Bonino e la candidata del centro destra Renata Polverini si gioca comunque fino all' ultima scheda. Con tre quarti delle schede scrutinate appare in leggero vantaggio la candidata del centrosinistra, ma le proiezioni, anche se con minimo scarto, danno vincente la candidata del centrodestra.
A Roma, stando ai numeri diffusi dal Campidoglio, ha preferito non votare il 56,50% degli elettori mentre alle precedenti comunali del 2008 alle urne era andato il 73,32%: un calo netto del 17% che supera la riduzione dei votanti della regione che è stata dell'11,8%.
Via via che lo spoglio delle schede avanza la forbice tra le due protagoniste principali, si riduce. Ma sempre con Bonino che stando allo spoglio ufficiale reso noto dal Viminale è in testa nella Capitale e Polverini che avanza, in alcune realtà prepotentemente, nelle province.
C'è amarezza nelle parole della terza in corsa Marzia Marzoli, non solo per la sconfitta certa, ma per le "elezioni falsate dai media che hanno ignorato la presenza della lista". E spiega "molti di quelli che non sono andati a votare non sapevano neanche che esistessimo. Magari ci avrebbero votato". E promette di "non mollare".
Dopo settimane di scontri nelle aule giudiziarie, una campagna elettorale a suon di ricorsi e scontri sulle regole, e non certo sui programmi di governo, il giorno delle scelte è arrivato. E i rispettivi comitati elettorali hanno vissuto queste ore di attesa con il fiato sospeso, consapevoli che l'esito si gioca con un pugno di 20-30mila voti nelle province.
A Trastevere la sensazione dell'impossibilità di star dietro al testa a testa è palpabile. Nessun boato, nessuna festa: solo l'attesa e la cautela tra le sciarpe gialle e i poster con il volto della candidata, nei corridoi stracolmi, nelle stanze affollate. E Bonino che si trattiene poi va a riposarsi ma non perde il suo sorriso. Finite le sedie, sono tutti seduti sulle scrivanie tra i pc, i giornali coi titoli interrogativi, i taccuini e le mille bottigliette d'acqua. Nel corso del pomeriggio sono passati il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, molto sorridente, e il deputato Michele Meta, ma anche il presidente del Consiglio regionale uscente Bruno Astorre, la deputata radicale Rita Bernardini e Patrizia Prestipino. Tra gli altri leader che hanno accompagnato la candidata nel tour, anche Massimiliano Iervolino, leader romano dei radicali, intento a consultare carte al telefonino tra la sua stanza e la sala stampa.
Altra storia all'interno dell'ex deposito Atac al Flaminio boati di entusiasmo, hanno in più occasioni preceduto le proiezioni che davano vincente Polverini. Con la candidata che ha scelto di rimanere lontana, almeno qualche ora, ingannando l'attesa dei risultati elettorali andando al cinema a godersi "E' complicato", con Meryl Streep e Alec Baldwin, in un cinema del centro della capitale. Chi ha scelto di stare nel cuore del comitato sono i big che hanno accompagnato la candidata orfana del gotha del pdl romano come Giorgia Meloni, Maurizio Gasparri, Andrea Augello, Fabio Rampelli e Domenico Gramazio, Vincenzo Piso, Roberta Angelilli, e la portavoce del comitato Beatrice Lorenzin. Anche la moglie del sindaco, candidata nel listino Isabella Rauti, ha trascorso il pomeriggio dell'attesa con gli altri.
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La differenza, alla fine, la farà, come da tempo era nell'aria, l'astensionismo che nel Lazio ha toccato la percentuale record dell'11,8% e si è manifestato in tutta la sua dimensione soprattutto a Roma e provincia. Una conferma per quanti temevano che l'assenza della lista dei 41 candidati Pdl, avrebbe avuto un peso.
La disputa tra la candidata del centro sinistra Emma Bonino e la candidata del centro destra Renata Polverini si gioca comunque fino all' ultima scheda. Con tre quarti delle schede scrutinate appare in leggero vantaggio la candidata del centrosinistra, ma le proiezioni, anche se con minimo scarto, danno vincente la candidata del centrodestra.
A Roma, stando ai numeri diffusi dal Campidoglio, ha preferito non votare il 56,50% degli elettori mentre alle precedenti comunali del 2008 alle urne era andato il 73,32%: un calo netto del 17% che supera la riduzione dei votanti della regione che è stata dell'11,8%.
Via via che lo spoglio delle schede avanza la forbice tra le due protagoniste principali, si riduce. Ma sempre con Bonino che stando allo spoglio ufficiale reso noto dal Viminale è in testa nella Capitale e Polverini che avanza, in alcune realtà prepotentemente, nelle province.
C'è amarezza nelle parole della terza in corsa Marzia Marzoli, non solo per la sconfitta certa, ma per le "elezioni falsate dai media che hanno ignorato la presenza della lista". E spiega "molti di quelli che non sono andati a votare non sapevano neanche che esistessimo. Magari ci avrebbero votato". E promette di "non mollare".
Dopo settimane di scontri nelle aule giudiziarie, una campagna elettorale a suon di ricorsi e scontri sulle regole, e non certo sui programmi di governo, il giorno delle scelte è arrivato. E i rispettivi comitati elettorali hanno vissuto queste ore di attesa con il fiato sospeso, consapevoli che l'esito si gioca con un pugno di 20-30mila voti nelle province.
A Trastevere la sensazione dell'impossibilità di star dietro al testa a testa è palpabile. Nessun boato, nessuna festa: solo l'attesa e la cautela tra le sciarpe gialle e i poster con il volto della candidata, nei corridoi stracolmi, nelle stanze affollate. E Bonino che si trattiene poi va a riposarsi ma non perde il suo sorriso. Finite le sedie, sono tutti seduti sulle scrivanie tra i pc, i giornali coi titoli interrogativi, i taccuini e le mille bottigliette d'acqua. Nel corso del pomeriggio sono passati il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, molto sorridente, e il deputato Michele Meta, ma anche il presidente del Consiglio regionale uscente Bruno Astorre, la deputata radicale Rita Bernardini e Patrizia Prestipino. Tra gli altri leader che hanno accompagnato la candidata nel tour, anche Massimiliano Iervolino, leader romano dei radicali, intento a consultare carte al telefonino tra la sua stanza e la sala stampa.
Altra storia all'interno dell'ex deposito Atac al Flaminio boati di entusiasmo, hanno in più occasioni preceduto le proiezioni che davano vincente Polverini. Con la candidata che ha scelto di rimanere lontana, almeno qualche ora, ingannando l'attesa dei risultati elettorali andando al cinema a godersi "E' complicato", con Meryl Streep e Alec Baldwin, in un cinema del centro della capitale. Chi ha scelto di stare nel cuore del comitato sono i big che hanno accompagnato la candidata orfana del gotha del pdl romano come Giorgia Meloni, Maurizio Gasparri, Andrea Augello, Fabio Rampelli e Domenico Gramazio, Vincenzo Piso, Roberta Angelilli, e la portavoce del comitato Beatrice Lorenzin. Anche la moglie del sindaco, candidata nel listino Isabella Rauti, ha trascorso il pomeriggio dell'attesa con gli altri.