Elezioni amministrative, politici al voto

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Candidati e segretari di partito al seggio elettorale. C'è chi si dice emozionato e chi invece assicura di aver dormito tutta la notte

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C'è chi arriva al seggio in jeans e chi in giacca e cravatta. Chi col pullover e chi con gli occhiali da sole. ( GUARDA LA FOTOGALLERY ). Sono loro, i protagonisti della tornata elettorale che chiamerà al voto circa 41 milioni di italiani, che poco alla volta hanno votato al seggio di residenza.

Silvio Berlusconi.   "Se molliamo ci troviamo Di Pietro". E' quanto ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi lasciando il seggio di via Scrosati a Milano, rivolgendosi a un gruppo di persone che lo invitava a "non mollare". E ha aggiunto: "Ricevo applausi dappertutto e  andando in giro si ha la sindrome del candidato. Siccome sei sempre circondato dalla tua  gente, da quelli che ti stimano, che ti apprezzano, che ti amano, ti sembra che per te voti il cento per cento delle persone. Questa - ha  concluso- è appunto la sindrome del candidato".

Pierluigi Bersani - 
Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ha votato alla 11 a Piacenza, nel seggio della Scuola primaria Pezzani, che dista qualche centinaio di metri da casa sua e dove vota da molti anni. Sorridente e rilassato, ai giornalisti che gli facevano presente - con una metafora calcistica - che è la sua prima partita in panchina da "allenatore del Pd", e che di solito in questi casi la notte prima del match il mister non dorme, Bersani ha risposto: "Io ho dormito benissimo e ne avevo proprio bisogno, ho la coscienza a posto, abbiamo fatto tutto quello che potevamo". A chi gli ha chiesto un commento sulla campagna elettorale ha risposto: "Poteva essere migliore se, come in tutti i Paesi del mondo, ci fosse stata la possibilita' di un confronto diretto tra i contendenti".

Emma Bonino. "Come passerò  questa giornata? Credo con gli ultimi adempimenti o continuando a lavorare con Internet, Facebook e cercando di capire anche come organizzare una giornata tranquilla domani, senza troppi problemi". La candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio Emma Bonino, dopo aver votato, ha aggiunto: "Come diceva la mia mamma, 'Fai quello che devi e succeda quello che può".

Renata Polverini - "Sono emozionata come tutte le volte che voto, solo questa volta sulla scheda c'era un nome che mi pareva  il mio". Scherza Renata Polverini, candidata per il centrodestra alle elezioni regionali del Lazio recandosi al seggio di piazza Bernini a  Roma, quartiere San Saba. Sorridente, la candidata a governatore ha aggiunto: "Sono  tranquilla, ho ricevuto tanti messaggi e tante telefonate. Stanotte ho dormito tranquillamente anzi, per l'ora legale mi sono svegliata due ore prima".

Gianni Alemanno - "Certo, ha un effetto strano votare senza Pdl perché senti proprio la mancanza della tua possibilità d'espressione; è una cosa che incide in questa votazione". Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha risposto così ai cronisti che gli chiedevano che effetto facesse votare senza poter trovare il simbolo del Pdl sulla scheda elettorale.

Antonio Di Pietro - "E' una scelta di campo quella che gli elettori devono fare: tra chi difende tutti i giorni la Costituzione, come l'Italia dei Valori, e chi viola regolarmente le leggi e la democrazia. Noi siamo convinti che in questo momento c'è la necessità di contrastare questa pericolosa deriva antidemocratica rappresentata da Silvio Berlusconi e dalla sua corte". Lo ha affermato Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori, lasciando il seggio della scuola elementare di Curno, dove ha votato stamattina.

Filippo Penati - Il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lombardia, Filippo Penati, ha votato alle 11 al seggio alla scuola media Dante Alighieri, in via Falck a Sesto San Giovanni. "Non ho avuto tentennamenti - ha scherzato all'uscita -. E' stato un voto convinto". "Credo ci sia, specie al Nord, un clima nuovo di reazione civica, prima ancora che politica - ha detto l'ex presidente della Provincia di Milano -. C'è bisogno di dare un voto per migliorare le cose in Lombardia, ma anche per difendere la Costituzione e per migliorare la qualità democratica". Penati ha confidato nella partecipazione del "popolo del centrosinistra" per dare l'alt ai "troppi conflitti e divisioni e al mancato rispetto delle leggi che troppo spesso vediamo".

Roberto Formigoni -
Presidente di Regione Lombardia, candidato per la riconferma alla guida del Pirellone ha votato questa mattina nei seggi della scuola elementare Locatelli di Milano di buon'ora: alle 9:30 il governatore era infatti già dentro il seggio, atteso da una schiera di fotografi e telecamere. A chi gli ha chiesto se tema di più l'astensionismo o il suo avversario del centrosinistra, Filippo Penati, Formigoni, all'uscita dal seggio ha ostentato il solito ottimismo. "Non temo nessuno - ha affermato  - mi auguro che ci sia una grande partecipazione al voto, perché più forte è la partecipazione, più forte è la democrazia e più forte sarà la Lombardia. C'e' bisogno che la gente vada a votare ed esprima la propria idea di società in Lombardia, che sono sicuro è simile alla mia".


Silvio Berlusconi al seggio


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