"Questo è un autogol clamoroso, al Ministero ci sono persone serie” ha detto il ministro difendendo il capo della Questura Caruso che ha parlato di 150 mila partecipanti alla manifestazione di sabato rispetto al milione proclamato da Verdini
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Dopo la guerra dei numeri sui partecipanti alla manifestazione del Pdl in piazza San Giovanni a Roma, è il Viminale a scendere in campo per difendere il capo della Questura, Giuseppe Caruso, che aveva parlato di 150 mila persone rispetto al milione proclamato da Denis Verdini. "Si sta alimentando un scontro che non esiste - dice il ministro dell'Interno al Corriere della sera di oggi - Questo è un autogol clamoroso, soprattutto in materia di comunicazione. Al Viminale ci sono persone serie, i dati forniti sono sempre reali".
E su Repubblica il portavoce del ministro sottolinea: "Poiché i numeri sono numeri e non essendoci da dubitare che i dati siano stati forniti a casaccio, il titolare del Viminale è dalla parte del questore".
I numeri forniti dalle forze dell’ordine erano stati contestati da alcuni esponenti del partito. Tra questi il presidente del Pdl Maurizio Gasparri che aveva parlato di “pesanti riserve sul comportamento del questore di Roma, peraltro deludente su tutti i fronti”. Il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto si era invece detto “stupefatto” per il dato della Questura di Roma. E aveva osservato: “C’è qualcosa che non funziona”. Dichiarazioni che avevano suscitato la reazione dell’opposizione e dei sindacati di polizia che parlano di “critiche insensate”.
Per il Siulp (Sindacato italiano unitario lavoratori polizia) le parole di Cicchitto hanno un "senso di irresponsabilità”. Quello dei numeri "è un problema di quinta elementare", secondo l'Anpf (Associazione nazionale funzionari di polizia) che ha contato "l'arrivo a Roma di 770 pullman", contro i 3mila annunciati dal Pdl. Critico il Coisp (Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forze dell’ordine) contro il governo che "che smentisce i propri organismi".
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E su Repubblica il portavoce del ministro sottolinea: "Poiché i numeri sono numeri e non essendoci da dubitare che i dati siano stati forniti a casaccio, il titolare del Viminale è dalla parte del questore".
I numeri forniti dalle forze dell’ordine erano stati contestati da alcuni esponenti del partito. Tra questi il presidente del Pdl Maurizio Gasparri che aveva parlato di “pesanti riserve sul comportamento del questore di Roma, peraltro deludente su tutti i fronti”. Il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto si era invece detto “stupefatto” per il dato della Questura di Roma. E aveva osservato: “C’è qualcosa che non funziona”. Dichiarazioni che avevano suscitato la reazione dell’opposizione e dei sindacati di polizia che parlano di “critiche insensate”.
Per il Siulp (Sindacato italiano unitario lavoratori polizia) le parole di Cicchitto hanno un "senso di irresponsabilità”. Quello dei numeri "è un problema di quinta elementare", secondo l'Anpf (Associazione nazionale funzionari di polizia) che ha contato "l'arrivo a Roma di 770 pullman", contro i 3mila annunciati dal Pdl. Critico il Coisp (Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forze dell’ordine) contro il governo che "che smentisce i propri organismi".
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