"Patto per l'Italia": i candidati del Pdl giurano sul palco

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In principio fu il contratto con gli italiani, firmato dal premier in persona nel 2001 davanti alle telecamere. Per queste elezioni sono stati invece gli aspiranti governatori del centrodestra a impegnarsi con i loro elettori con un patto per la libertà

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Nel 2001 Berlusconi si presentò davanti agli italiani con un contratto con il quale si impegnava a rispettare le promesse fatte durante la campagna elettorale. Ora ci riprova con gli aspiranti governatori del centrodestra. Al termine della manifestazione del Pdl in piazza San Giovanni, il premier ha chiamato sul palco i candidati alla presidenza delle regioni e ha letto quello che ha definito un "patto per l'Italia". Un "patto per la libertà" che, fra gli altri punti, prevede anche uno snellimento della burocrazie e una riduzione delle tasse.

Fra i punti, Berlusconi ha citato: "l'attuazione immediata del piano casa finora ostacolato dalla sinistra, lo snellimento significativo di tutte le procedure burocratiche, tagliando le tasse e dando la possibilità di creare imprese in un solo giorno"; il "dimezzamento" delle liste d'attesa per gli esami medici e più zone verdi.

Poi, i candidati hanno letto tutti insieme il giuramento: "Io di fronte a questo popolo che rappresenta tutti i moderati nel nome della libertà prendo solennemente impegno a realizzare tutti i punti del patto per l'Italia". 

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