Il procuratore nazionale antimafia è tornato a ribadire l'importanza del ruolo dei collaboratori di giustizia nella lotta a Cosa Nostra. No secco a una modifica della normativa
Intervenendo alla presentazione del libro di Dacia Maraini "Sulla mafia", il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso è tornato a parlare di un tema caldo quale il ruolo dei pentiti e delle intercettazioni nell'ambito delle attività investigative. Con implicito riferimento alle ultime polemiche, suscitate dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza su Berlusconi e Dell'Utri, Grasso ha detto senza mezzi termini: "La legge sui pentiti e sulle intercettazioni ambientali e telefoniche sono due strumenti utilissimi che non si devono assolutamente toccare. E' grazie ai pentiti, alle intercettazioni, ai pizzini se oggi molti dei segreti di Cosa Nostra sono stati svelati". Il procuratore ha poi rilevato come si usino due pesi e due misure nel valutare il peso delle confessioni dei pentiti: "I pentiti spesso vanno bene quando parlano di omicidi, tagliagole e criminali. Appena parlano di relazioni tra organizzazione criminale e altre parti della società c'è una reazione di difesa da parte di intere fasce sociali. Sappiamo bene quello che hanno commesso i pentiti. Ma sappiamo quello che ci danno, hanno dato e continueranno a dare".
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