L'esecutivo conferma la volontà di andare avanti sul progetto di riforma, ma l'Anm e l'opposizione restano critiche. Così come restano critiche sul caso Mesiano, il giudice della sentenza Fininvest-Cir oggetto di un servizio di Canale 5
Le distanze ci sono tutte. Le polemiche pure. La grande riforma voluta dalla maggioranza sulla giustizia e non solo continua a creare tensioni. Con le opposizioni ma anche con le toghe. Lo stato di agitazione proclamato dall'Anm viene considerato una mossa preventiva dal governo perché decisa, si fa sapere, di fronte alle sole intenzioni manifestate, senza cioè alcunché di scritto. Il Pdl, del resto, rivendica il diritto-dovere di fare le riforme e, insieme alla Lega, si dice convinto della necessità di una nuova stagione di rinnovamento istituzionale. E sullo sfondo resta il caso Mesiano.