Pedinato il giudice Mesiano? Bufera su Canale 5

Politica
Un frame del servizio andato in onda sul giudice Mesiano
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Monta la polemica sul caso del magistrato della sentenza Lodo Mondadori seguito dalle telecamere. Proteste dei magistrati, il Garante per la privacy: possibile un'istruttoria. Mediaset: "Non accettiamo bacchettate"

Monta la polemica sul caso Mesiano, il giudice della sentenza Cir-Fininvest, seguito dalle telecamere di Canale 5 in alcuni momenti della sua vita privata.

Dopo la segnalazione dell''Associazione nazionale magistrati che in mattinata chiedeva l'intervento del Garante della privacy, l'Autorità ha fatto sapere attraverso una nota di stare valutando la possibilità di aprire una istruttoria.

Le toghe erano intervenute a  tutela di Raimondo Mesiano, il giudice della sentenza sul Lodo Mondadori, per denunciare una campagna di delegittimazione da parte dei media controllati dalla famiglia Berlusconi. La polemica era nata dopo la pubblicazione di un articolo ("Mondadori, il giudice brindò alla fine di Silvio") sul quotidiano il Giornale e dopo un servizio di Canale 5 andato in onda nel corso della trasmissione Mattino 5.

Su YouTube il servizio di Mediaset:




"Non crediamo che esistano precedenti simili in Italia, per denigrare una persona e delegittimare una funzione essenziale e delicata per la civile convivenza in uno Stato di diritto. Chiediamo al Garante della privacy, e a tutte le persone e le istituzioni che abbiano titolo e responsabilità per intervenire, di far cessare questa vergogna", è quanto riportato nel comunicato dell'Anm.

L'Associazione nazionale dei magistrati prende così posizione a tutela del giudice civile che ha condannato Fininvest a risarcire la Cir di Carlo De Benedetti con 750 milioni di euro. "Siamo esterrefatti e indignati per la gravissima campagna di denigrazione e di aggressione nei confronti del giudice Raimondo Mesiano, da parte dei giornali e delle televisioni del gruppo Fininvest e della famiglia Berlusconi".  "Ieri Mattino 5, il programma di intrattenimento di Canale 5, ha pedinato il giudice Mesiano, filmandolo abusivamente nei suoi spostamenti privati, peraltro assolutamente normali; e ciò nonostante definendo 'stravaganti' i suoi comportamenti", si legge nella nota.

Infine, il riferimento all'articolo apparso oggi su Il Giornale che "pubblica il racconto di un anonimo avvocato che tre anni fa avrebbe carpito in un ristorante alcune frasi dello stesso giudice, a commento dei risultati delle elezioni politiche 2006. "Racconto evidentemente privo di qualsiasi riscontro, e dal quale tuttavia non si potrebbe trarre alcun elemento sulla mancanza di correttezza del magistrato nell'esercizio della giurisdizione", conclude il comunicato firmato da Luca Palamara e Giuseppe Cascini, rispettivamente presidente e segretario generale dell'Associazione nazionale magistrati. L'Associazione Nazionale Magistrati si è rivolta anche al presidente della Repubblica, dicendosi preoccupata "per la grave tensione che coinvolge le istituzioni del Paese e rischia di alterare l'equilibrio tra i poteri dello Stato".

Il Consiglio superiore della magistratura ha acquisito il video diffuso da Mattino 5 e  l'articolo apparso su Il Giornale. Entrambe le documentazioni verranno esaminate dalla commissione, che ha in programma, oltre alla  pratica a tutela di Mesiano, altri fascicolo riguardanti altri  magistrati.


E interviene anche la Federazione nazionale della stampa (il sindacato dei giornalisti) che a nome del presidente Roberto Natale chiede: "Visto che il presidente del Consiglio continua a deprecare 'l'uso criminoso' della tv, ancora una volta tirando in ballo a sproposito Annozero, gli rivolgiamo una domanda: come considera l'uso della tv che è stato fatto ieri mattina dalla più importante rete Mediaset?". E aggiunge: "Mattino 5 ha mandato in onda un servizio su Raimondo Mesiano, il giudice della sentenza Fininvest-Cir, che rassomiglia molto ad un pestaggio mediatico, del quale peraltro l'onorevole Berlusconi aveva già dato il preavviso nei giorni scorsi. Ci sembra un tema ben più rilevante che non le minacce di ritorsione sul canone Rai al solito segnate dal suo clamoroso conflitto di interessi".

Claudio Brachino, direttore di Videonews e conduttore di  Mattino 5 respinge ai mittenti le accuse di 'linciaggio' mediatico e dice: "Per me le parole sono molto importanti e oggi l'unica vittima di pestaggio mediatico sono io".  "Intanto Canale 5 non ha pedinato nessuno - dichiara Brachino all'Adnkronos- ma è semplicemente la rubrica di opinione di una  testata che si è occupata del caso del giorno, esercitando il diritto di cronaca. Ospite del giorno era gia' previsto il vicedirettore del  Giornale Sallustio al quale ho fatto una domanda legittima, partendo da un articolo pubblicato sul suo giornale, ovvero se la promozione di Mesiano dopo la sentenza sul Lodo Mondadori apparisse legittima o  politica. Dopodiché, utilizzando immagini che come ogni giorno mi  arrivano sulla scrivania da diverse fonti e agenzie su personaggi di  cronaca o del gossip, ho ritenuto di fare un pezzo su questo giudice  che indubbiamente e' uno dei personaggi pubblici del momento".
"Le immagini - prosegue Brachino - non sono frutto di alcun  pedinamento ma sono riprese su un marciapiede mentre lui va dal  barbiere. Ho chiesto ad una nostra cronista di farci un pezzo senza  epiteti né giudizi politici. E infatti il pezzo non ha valutazioni  politiche né di altro tipo, c'era solo la parola 'stravagante', di  cui si può parlare ma non mi sembra un insulto. Poi possiamo discutere anche se il calzino è di buono o cattivo gusto. Ma non mi  sembra una cosa per cui ricevere accuse di aggressione mediatica",  conclude.

Duro anche Mauro Crippa, Direttore generale News di Mediaset: "Non accettiamo bacchettate da chi negli ultimi mesi ha reso sistematica prassi giornalistica lo  spionaggio a senso unico dal buco della serratura. Troppo comodo -prosegue Crippa- prendersela oggi con Brachino, che mostra a passeggio per strada un magistrato che obbiettivamente ha acquisito notorietà nazionale ed internazionale, quando  l'informazione giornalistica e' dominata da curiosita' assai più morbose. Vogliamo tutti maggiore sobrietà nell'informazione? Le News di Mediaset raccolgono l'invito in attesa che lo  stesso facciano quelli che cosi' istericamente ci criticano".

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