Berlusconi parla di periodo di transizione per far tornare a casa i nostri militari, mentre La Russa ribadisce che l'eccidio di Kabul non intimidirà il nostro contingente. Ma Bossi riaccende la polemica e spacca il governo: "Soldati a casa entro Natale"
Il cordoglio è unanime, le soluzioni politiche per la nostra presenza in Afghanistan no. Governo ed opposizione usano gli stessi toni per rendere omaggio ai sei militari uccisi nella strage di Kabul. Ma quando si passa alle scelte politiche che questo lutto sembra portare con sè i partiti tornano a parlare lingue diverse. Tocca al ministro della Difesa Ignazio La Russa esprimere la vicinanza del governo alle vittime. La fermezza del governo viene però scalfita dalle parole di Umberto Bossi che si augura il "ritorno a casa dei militari italiani entro Natale". In aula il Pdl esorta il Paese a restare a fianco dei suoi militari senza se e senza ma. Per il Pd questo non è giorno della ritirata. A scagliarsi contro Bossi è il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini che lo definisce "un irresponsabile". L'Italia dei Valori taglia corto: "Ma che ci stiamo a fare ancora lì".
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