Il presidente della Camera da Gubbio ha replicato alle accuse mosse nei suoi confronti dall'interno del Pdl, poi ha ammonito il partito a "non lasciare alcun sospetto circa la volontà di accertare la verità sulle stragi di mafia"
Un "stillicidio" non degno di un grande partito (leggi il testo). Così Gianfranco Fini si è difeso, contrattaccando, dalle accuse mossegli dall'interno del Pdl. "Non è degno di un dibattito politico e di un grande partito - ha detto - un quotidiano stillicidio di dichiarazioni basate su tre ipotesi: che sono folle, che sono un 'compagno travestito' e che voglio fare il Capo dello Stato". Fini si è poi detto "convinto dell'accanimento giudiziario nei confronti di Berlusconi", ma ha invitato il Pdl a "non dare alcun sospetto sulla volontà di accertare la verità sulle stragi di mafia. E' un nostro dovere".
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