Alfano: carceri piene ma non ci saranno nuovi indulti

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"In Italia ci sono oltre 63 mila detenuti, di cui oltre 20 mila sono stranieri. Ciò significa che le carceri sono idonee a ospitare i detenuti italiani", ha detto il Guardasigilli a margine del meeting di Rimini. E ha aggiunto: "Serve un intervento Ue"

"Non ci saranno nuovi indulti. Lo dico chiaramente da un anno". Lo ribadisce il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, in occasione del Meeting di Comunione e Liberazione in corso a Rimini.
"In Italia - spiega il Guardasigilli - ci sono oltre 63 mila detenuti, di cui oltre 20 mila sono stranieri. Il che vuol dire che le carceri italiane sono idonee ad ospitare i detenuti italiani, ma con l'aggiungersi degli stranieri agli italiani si supera la capienza non solo regolamentare ma anche quella tollerabile dei penitenziari che ci sono".

Poi, il ministro ricorda: "Ho fatto un appello all'Ue: non puo' da un lato esercitare sanzioni e dall'altro chiudere gli occhi sul  fenomeno del sovraffollamento carcerario che deriva dalla presenza di detenuti stranieri: un fenomeno a cui la Ue deve  prestare attenzione. La Ue o si fa promotrice di trattati o deve dare risorse economiche agli Stati piu' interessati dal problema  dei detenuti stranieri per costruire nuove carceri".
E ribadisce: "Noi non intendiamo procedere sulla via seguita per 60 anni dalla Repubblica italiana: 30 provvedimenti di amnistia indulto per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri. Si fanno uscire ogni 2 anni 30mila detenuti ma il problema non si risolve mai. Noi puntiamo sulla realizzazione di nuove carceri e sul lavoro in carcere per abbassare la recidiva".

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