Don Antonio Sciortino, direttore del settimanale, scrive: "A tutto c'è un limite. Quel limite di decenza è stato superato. Qualcuno ne tragga le debite conclusioni"
I cattolici italiani sono disorientati dal decadimento morale: è quanto scrive don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, rispondendo nel prossimo numero ai suoi lettori sulle vicende personali del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi giudicato ormai "indifendibile".
"I cristiani (come dimostrano le lettere dei nostri lettori) sono frastornati e amareggiati da questo clima di decadimento morale dell'Italia, attendono dalla Chiesa una valutazione etica meno 'disincantata'", afferma Sciortino, aggiungendo che "a tutto c'è un limite". "Quel limite di decenza è stato superato. Qualcuno ne tragga le debite conclusioni", sottolinea il direttore del settimanale cattolico, in un apparente riferimento alla frequentazione di "escort" da parte del premier, ipotesi emersa in un'inchiesta della procura di Bari.
"Non si può far finta - spiega il religioso - che non stia succedendo nulla, o ignorare il disagio di fasce sempre più ampie della popolazione, e dei cristiani in particolare". "Il problema dell'esempio personale è inscindibile per chiunque accetta una carica pubblica. In altre nazioni se i politici vengono meno alle regole (anche minime) o hanno comportamenti discutibili, sono costretti alle dimissioni. Perché tanta diversità in Italia?", si chiede Sciortino.
"Chi esercita il potere, anche con un ampio consenso di popolo, non può pretendere una 'zona franca' dall'etica", continua. Berlusconi nega di aver mai pagato per avere la compagnia di una donna e parla di complotto dietro l'inchiesta barese sull'induzione alla prostituzione in cui è coinvolto un imprenditore pugliese, che avrebbe pagato giovani donne per partecipare a feste nelle residenze del premier, Villa Certosa in Sardegna e Palazzo Grazioli a Roma.
Il presidente del Consiglio non risulta indagato. La vicenda è scoppiata quando Patrizia D'Addario, 42enne pugliese, ha nei giorni scorsi depositato presso la Procura video, foto e registrazioni delle sue visite a Berlusconi. La donna ha anche detto di aver partecipato a queste serate in casa del premier per soldi la prima volta, poi in cambio della promessa di un interessamento per una sua licenza edilizia. Anche altre ragazze hanno dichiarato di aver partecipato a queste feste presso le residenze del premier.
"C'è da augurarsi, quanto prima, che da una 'politica da camera da letto' si passi alla vera politica delle 'camere del Parlamento', restituite alla loro dignità e funzioni. Prima che la fiducia dei cittadini verso le istituzioni prenda una via senza ritorno", conclude Sciortino su Famiglia Cristiana.
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"Non si può far finta - spiega il religioso - che non stia succedendo nulla, o ignorare il disagio di fasce sempre più ampie della popolazione, e dei cristiani in particolare". "Il problema dell'esempio personale è inscindibile per chiunque accetta una carica pubblica. In altre nazioni se i politici vengono meno alle regole (anche minime) o hanno comportamenti discutibili, sono costretti alle dimissioni. Perché tanta diversità in Italia?", si chiede Sciortino.
"Chi esercita il potere, anche con un ampio consenso di popolo, non può pretendere una 'zona franca' dall'etica", continua. Berlusconi nega di aver mai pagato per avere la compagnia di una donna e parla di complotto dietro l'inchiesta barese sull'induzione alla prostituzione in cui è coinvolto un imprenditore pugliese, che avrebbe pagato giovani donne per partecipare a feste nelle residenze del premier, Villa Certosa in Sardegna e Palazzo Grazioli a Roma.
Il presidente del Consiglio non risulta indagato. La vicenda è scoppiata quando Patrizia D'Addario, 42enne pugliese, ha nei giorni scorsi depositato presso la Procura video, foto e registrazioni delle sue visite a Berlusconi. La donna ha anche detto di aver partecipato a queste serate in casa del premier per soldi la prima volta, poi in cambio della promessa di un interessamento per una sua licenza edilizia. Anche altre ragazze hanno dichiarato di aver partecipato a queste feste presso le residenze del premier.
"C'è da augurarsi, quanto prima, che da una 'politica da camera da letto' si passi alla vera politica delle 'camere del Parlamento', restituite alla loro dignità e funzioni. Prima che la fiducia dei cittadini verso le istituzioni prenda una via senza ritorno", conclude Sciortino su Famiglia Cristiana.
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