Caritas, pandemia ha creato anche in Umbria i nuovi poveri

Umbria
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Il 30% di chi chiede aiuto colpito da effetti legati a virus

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(ANSA) - PERUGIA, 11 NOV - Alla pandemia è seguita una grande diffusione della povertà ed è mutato anche il quadro delle persone interessate. Circa il 30% dei richiedenti aiuto alla Caritas sono i cosiddetti "nuovi poveri", dei quali quasi due terzi italiani, colpiti dagli effetti diretti e indiretti della diffusione del Covid. E' quanto emerge dal quarto rapporto dell'organizzazione cattolica sulle povertà in Umbria nel 2021.
    'Un Padre alla ricerca dei figli' il titolo dello studio, a cura della Delegazione regionale Caritas, presentato a Perugia anche in vista della sesta Giornata mondiale dei poveri indetta da Papa Francesco domenica 13 novembre.
    In esso si delinea anche un forte inasprimento delle disuguaglianze, mentre "rilevante" viene definita la povertà dei giovani, "con il pericolo che sia un vivaio di ulteriore nuova povertà generate dall'indifferenza": Il rapporto prende in esame l'anno 2021 e "ogni dato analizzato - è stato detto - ha dietro di sé il volto e la storia di una persona, di una famiglia che cerca nuova dignità".
    I dati raccolti nei Centri di Ascolto Caritas delle otto diocesi umbre evidenziano come la povertà abbia sempre più natura strutturale e sia, da tempo e per una elevata quota di famiglie assoluta.
    In totale i richiedenti aiuto registrati nei centri di ascolto nel 2021 sono stati 4.806, di cui 2.416 donne e 2.390 uomini, per lo più stranieri (2.519 del totale), di età compresa tra 19-65 anni, con un'istruzione medio bassa.
    Il rapporto mostra come stia cambiando la composizione dei poveri con la presenza di disoccupati (1.256), ma anche quella degli occupati (752), che rappresentano 'lavoratori poveri' quando un lavoro non adeguatamente retribuito può non preservare dalla povertà, e pensionati (256). (ANSA).
   

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