Con un incremento del 34,8% rispetto al 2021
(ANSA) - NORCIA (PERUGIA), 19 MAG - "In Umbria, come a livello nazionale, c'è una ripresa degli infortuni, anche mortali, sui luoghi di lavoro. Nei primi tre mesi di quest'anno nella nostra regione gli infortuni denunciati sono stati 2.757, con un incremento del 34,8% rispetto al 2021. I morti sono stati quattro se consideriamo anche i due decessi del mese di aprile".
A dirlo all'ANSA è stata Alessandra Ligi, direttrice Inail dell'Umbria, che tiene anche a sottolineare come il decesso avvenuto ieri a Narni, dove ha perso la vita il comandante in servizio al deposito armi di Nera Montorondi, "non verrà computato nei dati Inail in quanto i militari non hanno la nostra tutela, ma seguono un altro ordinamento".
Ligi ha parlato a Norcia, a margine dell'inaugurazione del restauro del monumento alla sicurezza sui luoghi di lavoro, ad opera dell'artista Massimo Arzilli. La direttrice, snocciolando i dati del primo trimestre 2022, ha evidenziato anche i 194.106 infortuni denunciati sul territorio nazionale con 189 decessi.
"Purtroppo - ha aggiunto Ligi - vediamo un incremento anche nel settore delle costruzioni. In Umbria sono 132 gli infortuni in questo settore con un decesso, in Italia i morti sono stati 13 con 6.455 infortuni".
"Un dato in crescita - ha sottolineato - per la ripresa dell'edilizia dopo due anni di fermo a causa dell'emergenza pandemica".
E si muore sul lavoro anche per Covid: "Se il virus viene contratto sul luogo di lavoro - ha spiegato Ligi - l'Inail lo tratta alla stregua di qualsiasi altra malattia professionale.
Dal gennaio 2020 al marzo di quest'anno i morti in Umbria per Covid sui luoghi di lavoro sono stati dieci, gli infortuni 1.958".
La direttrice evidenzia, inoltre, che "la maggior parte di questi infortuni ha interessato il personale sanitario". In Italia, invece, i decessi Covid sui luoghi di lavoro, sempre nel periodo gennaio 2020-marzo 2022, sono stati 853, gli infortuni 245.392. "Dobbiamo reagire al trend degli infortuni sui luoghi di lavoro e lo dobbiamo fare con la prevenzione, parlandone nelle scuole e soprattutto rispettare le norme in vigore", ha concluso la direttrice. (ANSA).