Dà lavoro a ragazzi psichiatrici, nominata cavaliere Repubblica

Umbria

Vittoria Ferdinandi insignita dal presidente della Repubblica Mattarella

"E' bello far parte di un'Italia che lavora per la costruzione di un futuro con l'obiettivo di dare risposte umane e solidali": a sottolinearlo è la perugina Vittoria Ferdinandi alla quale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito il titolo di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica italiana "per il suo contributo nella promozione di pratiche di autonomia e di inclusione sociale per i malati psichiatrici". Lo ha detto rispondendo all'ANSA. "E' stato bello esserci in rappresentanza di un progetto come Numero Zero, ed essere la con una totalità di storie che mi hanno commosso una dopo l'altra. Stupendo ritrovarmi con realtà che conoscevo già bene. Bello far parte di un'Italia che lavora per la costruzione di un futuro con l'obiettivo di dare risposte umane e solidali" ha detto Ferdinandi. La quale ha parlato di una giornata che non scorderà anche perché era seduta proprio al fianco del presidente Mattarella che le ha sussurrato alcune "belle cose" sul progetto che la vede protagonista e pure sull'Umbria. "Mi ha detto che gli piace molto il tartufo - ha rivelato Ferdinandi - e che non vede l'ora di tornare nella nostra regione. L'ho invitato al ristorante e mi ha risposto che farà il possibile per venire a visitare i ragazzi protagonisti del progetto Numero Zero".

C'è anche la perugina Vittoria Ferdinandi, 34 anni, tra coloro ai quali il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha consegnato al Quirinale le onorificenze dell'Ordine al Merito della Repubblica, conferite "motu proprio", a cittadini distintisi per senso civico e solidarietà, superamento delle barriere, tutela della salute, cooperazione internazionale, atti di eroismo, cultura dell'inclusione, diritti dell'infanzia, imprenditoria etica, legalità e coesione sociale e impegno su temi di rilevanza sociale. Ferdinandi è stata nominata Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica italiana "per il suo contributo nella promozione di pratiche di autonomia e di inclusione sociale per i malati psichiatrici". Laureata in Filosofia e Scienze Tecniche e Psicologiche è la direttrice del ristorante (e centro polifunzionale) "Numero Zero": aperto a Perugia nel novembre 2019, impiega un gruppo di ragazzi e ragazze (pari al 50% del personale) che soffrono di disturbi mentali di diversa entità e che si alternano tra cucina, sala e bancone. L'iniziativa è nata per cercare di costruire un luogo di possibilità concreta per il reinserimento sia sociale sia lavorativo dei malati psichiatrici alla luce dell'evidenza che per il malato psichiatrico il lavoro non esiste o, se esiste, si tratta per lo più di mansioni decentrate rispetto alla socialità e alla comunità (in archivi, magazzini, etc). Numero Zero è di fatto un esperimento di inclusione: i ragazzi sono messi in rapporto con la clientela e in interazione con i colleghi. Il lavoro è retribuito e questo aspetto costituisce un perno fondamentale per il supporto alla costruzione dell'identità, di un ruolo sociale e di relazioni significative all'interno della comunità, fuori dall'istituzione psichiatrica. Insieme ai ragazzi indossano il grembiule anche operatori e psicologi dell'associazione RealMente, che ha ideato il progetto in collaborazione con la Fondazione La città del Sole - Onlus che ha preso in locazione lo spazio nel centro storico di Perugia. Numero Zero ha aperto dopo un lavoro di restauro e adeguamento realizzato anche grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e della Brunello Cucinelli S.p.A. E' considerato prima di tutto un luogo in cui si promuove la cultura della diversità intesa come patrimonio di inestimabile ricchezza; un luogo di incontro, socialità e cultura.

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