Per sindacato "piccoli come accendino e con caricabatterie"
Due telefoni cellulari, "piccoli come un accendino e i relativi caricabatterie" sono stati sequestrati nel carcere di Perugia nel corso di perquisizioni svolte dalla polizia penitenziaria. A renderlo noto è Fabrizio Bonino, segretario per l'Umbria del sindacato autonomo Sappe.
Il sindacalista ha spiegato che un cellulare "è stato rinvenuto addosso ad un detenuto italiano, mentre l'altro era in uno scatolone del pane depositato nel locale telefoni detenuti".
"Un caricabatterie - ha aggiunto - era incelophanato insieme al telefono, mentre l'altro era occultato in una presa nella cella.
Un plauso alla professionalità degli uomini comandanti dal funzionario di polizia penitenziaria Walter Brillo. Al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria chiediamo interventi concreti come, ad esempio, la dotazione ai reparti di adeguata strumentazione tecnologica per contrastare l'indebito uso di telefoni cellulari o altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti".