Denise Pipitone, Piera Maggio riceve a casa tessera sanitaria figlia

Sicilia

La busta è arrivata tramite Poste Italiane presso l’indirizzo di via Domenico La Bruna a Mazara del Vallo. La madre: “Da una parte tanta amarezza, dall’altra lo Stato italiano ci fa sentire la presenza di nostra figlia”

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Piera Maggio e Pietro Pulizzi, rispettivamente mamma e papà naturale di Denise Pipitone, la bambina scomparsa il primo settembre 2004, hanno ricevuto ieri la nuova tessera sanitaria della figlia. La busta è arrivata tramite Poste Italiane presso l'indirizzo di via Domenico La Bruna a Mazara del Vallo, lo stesso da dove scomparve la bambina.

La madre: “Stato italiano ci fa sentire la presenza”

"Da una parte tanta amarezza, dall'altra lo Stato italiano ci fa sentire la presenza di nostra figlia, perlomeno con il codice fiscale che era in scadenza. Denise c'è, fino a prova contraria", ha scritto sui social Piera Maggio.

Una foto di archivio della piccola Denise Pipitone, la bimba rapita il primo settembre del 2004 a Mazara del Vallo.  Si e' aperto davanti al tribunale di Marsala, presieduto da Riccardo Alcamo, il processo a Jessica Pulizzi, 22 anni, sorellastra di Denise Pipitone. Pulizzi, che e' assente all'udienza  perche' dicono i suoi legali, e' malata, e' imputata per concorso in sequestro di minore, con l'aggravante applicata quando la vittima ha meno di 14 anni, insieme all'ex fidanzato, il tunisino Gaspare Ghaleb, che pero' deve rispondere solo di false dichiarazioni al Pm. Per l'accusa, la ragazza, che all'epoca dei fatti era ancora minorenne, avrebbe rapito per vendetta e gelosia la sorellastra, frutto di una relazione extraconiugale del padre.  ANSA/FRANCO LANNINO/ARCHIVIO /  dba

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Ex magistrata condannata a un anno di reclusione

Nei giorni scorsi Maria Angioni, ex magistrata che indagò sulla scomparsa della piccola, è stata condannata a un anno di reclusione, pena sospesa, dal giudice monocratico di Marsala. Era imputata di false informazioni al pubblico ministero. In particolare, la sentenza ha accolto la tesi della procura di Marsala che contestava all'ex collega di aver fabbricato un castello di menzogne sul rapimento della bambina e di aver infangato con dolo l'operato della polizia, accusata dall'imputata di depistaggio.

Una foto di archivio della piccola Denise Pipitone, la bimba rapita il primo settembre del 2004 a Mazara del Vallo.  Si e' aperto davanti al tribunale di Marsala, presieduto da Riccardo Alcamo, il processo a Jessica Pulizzi, 22 anni, sorellastra di Denise Pipitone. Pulizzi, che e' assente all'udienza  perche' dicono i suoi legali, e' malata, e' imputata per concorso in sequestro di minore, con l'aggravante applicata quando la vittima ha meno di 14 anni, insieme all'ex fidanzato, il tunisino Gaspare Ghaleb, che pero' deve rispondere solo di false dichiarazioni al Pm. Per l'accusa, la ragazza, che all'epoca dei fatti era ancora minorenne, avrebbe rapito per vendetta e gelosia la sorellastra, frutto di una relazione extraconiugale del padre.  ANSA/FRANCO LANNINO/ARCHIVIO /  dba

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